Nella notte,
metafora e certezza
della solitudine,
Gesù, l’uomo Gesù
prega il Padre.
Tutta la notte.
Tutta la notte,
tutta la sua solitudine,
tutto il suo dubbio,
tutta la sua ricerca,
affondano nell’intimo di Dio:
pregando.
L’alba è
la fecondità
per un magnanime nuovo umanesimo:
tutta la luce.
Pregando.
Muore la morte.
Sceglie
tra i molti,
dodici miseri
per inviarli,
nelle notti del non senso,
e rendere
guarigione ciò che
è malattia.
Tutta la notte,
per chi risponde
ad un invio,
è tutta la compagnia di Dio.
Tutta la notte,
per chi risponde
ad un amore inatteso,
è tutta la misericordia di Dio.
Tutta la notte,
per chi balbettando prega,
è tutta l’esperienza dell’incontro
con Dio.
Tutta la notte:
certezza della resurrezione.
martedì XXIII tempo ordinario
dmc 06.09.2022
Alleluia, alleluia.
Io ho scelto voi, dice il Signore,
perché andiate e portiate frutto
e il vostro frutto rimanga. (Gv 15,16)
Alleluia.
Vangelo
Passò tutta la notte pregando e scelse dodici ai quali diede anche il nome di apostoli.
Dal Vangelo secondo Luca Lc 6,12-19
In quei giorni, Gesù se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore.
Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne, che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti. Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti.
Parola del Signore.