La Parola di Dio
che,
in ogni tempo
dell’esistere
ascoltiamo,
ci stupisce?
Ci dona un’identità
di creature
meravigliate di essere meravigliose,
che hanno tra le mani
i prodigi della carità?
Creature che hanno
tra le mani i prodigi
della misericordia?
Ogni ascolto,
contingente e immediato,
della Parola
si incarna
in uno sguardo
di santità
che fa dell’altro
il volto di Dio.
E Cristo
si meraviglia
della mia incredulità.
mercoledì IV del t.o.
01.02.2023
Alleluia, alleluia.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
e io le conosco ed esse mi seguono. (Gv 10,27)
Alleluia.
Vangelo
Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria.
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 6,1-6
In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.
Parola del Signore.