Pentecoste, cinquanta sfumature del fuoco d’amore. Lingue di fuoco della pace che spingono fuori, pace che manifesta la cinetica della testimonianza. Ovunque e per chiunque. Differenziando, invece di omologare. Fuori dal cenacolo intimistico e pieno di paura (degli altri, della diversità).
Sfumature…
Luca scrive negli Atti (prima lettura) che ognuno capisce nel “proprio dialetto”, nella lingua materna cioè riceve lo Spirito, il Vangelo, dove è la persona, il suo ambiente, la sua storia, i suoi affetti, le sue delusioni.
Dove c’è l’umano lì c’è lo Spirito.
Dalla Pasqua alla quotidianità dell’esserci nella vita, dasein direbbe Heidegger, dove il bisogno dell’amore perdonante vive di bisogno. Nelle fragilità, nelle vulnerabilità, nella debolezze, nelle differenze, nelle umane verità.
A coloro a cui, generalizzazione dello Spirito. Senza aggettivi, senza codici identificativi, senza attribuzioni: unico riferimento la persona, con il suo nome, e questa persona soggetto di cura e guarigione, in inglese to care e to cure, d’amore a cui darsi.
Perdonare/rimettere, entrare in una relazione dinamica di inclusione semplicemente perché coloro a cui sono (è) persona, nulla più. Persona: volto vivo attuale di Dio. “Dio se tu non mi aiuti allora sarò io ad aiutarti” (E. Hillesum), negli altri, nella vita degli altri, nel loro dialetto, nella loro condizione esistenziale -sitz in leben- nel loro campo di concentramento e nelle loro libertà: testimoni di rimozione di separatezza, di odio, di antagonismo.
Egli infatti è la nostra pace, colui che ha fatto dei due un popolo solo, abbattendo il muro di separazione che era frammezzo, cioè l’inimicizia, annullando, per mezzo della sua carne, la legge fatta di prescrizioni e di decreti, per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace, e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo, per mezzo della croce, distruggendo in se stesso l’inimicizia… (Ef 2,14-16) ricorda s. Paolo.
Quindi forse per il discepolo testimone delle sfumature infinite della Grazia l’azione prima e originante è l’andare verso andate in tutto il mondo (Mc 16,15) per stare dentro la vita a coloro a cui.
Investiti di dinamicità vivificante dello e dallo Spirito per togliere separatezza, perdonare la diversità, rimettere la comunione. Donare la libertà all’uomo e alla donna di oggi. A coloro a cui.
“Tutti gli usi della parola a tutti, mi sembra un bel motto dal bel suono democratico non perché tutti siano artisti ma nessuno sia schiavo” (G. Rodari – Grammatica della fantasia), saranno perdonati-rimessi nella vita da figli liberi e figlie libere dell’unico Padre coloro a cui avrai dato te stesso.
pentecoste
solennità
messa del giorno (a)
28.05.2023
Sequenza
Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.
Vieni, padre dei poveri,
vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.
Consolatore perfetto,
ospite dolce dell’anima,
dolcissimo sollievo.
Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.
O luce beatissima,
invadi nell’intimo
il cuore dei tuoi fedeli.
Senza la tua forza,
nulla è nell’uomo,
nulla senza colpa.
Lava ciò che è sórdido,
bagna ciò che è árido,
sana ciò che sánguina.
Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
drizza ciò che è sviato.
Dona ai tuoi fedeli,
che solo in te confidano
i tuoi santi doni
Dona virtù e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna.
Dal Vangelo secondo Giovanni 20,19-23
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Parola del Signore.