Abbiamo lasciato tutto?
È la domanda urticante da porci per riconoscerci e per comprenderci discepoli, tra i figli e le figlie di questa famiglia umana, quella di ora.
Credenti credibili perché non abbiamo, ma siamo.
Ultimi.
Quanto infastidisce essere ultimi e peggio essere conosciuti come ultimi in una società che premia i primi, eppure è la chiave di volta per abitare la libertà: quella evangelica di incontrare tutti coloro che incrociano la mia vita ed io incrocio la loro.
Da ultimo vedrò dal basso all’alto la grandezza del creato che mi sovrasta, per meraviglia.
Da ultimo vedrò da atterrato il cielo.
Da ultimo vedrò da servo l’umanità bisognosa di avere amore: servire l’amare.
Da ultimo vedrò da umanizzato il limite della vita: l’altro uomo.
Allora sono primo.
Ho lasciato tutto…
martedì dell’VIII del tempo ordinario
30.05.2023
Dal Vangelo secondo Marco 10,28-31
In quel tempo, Pietro prese a dire a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito».
Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi».
Parola del Signore.