L’odio, prigione del vivente.
La gelosia, assassina dell’amore.
Il suprematismo, ingiustizia dei ricchi.
Superiorità culturale, umiliazione per i semplici.
Stupidità, arroganza per separare.
Pazzo, offesa per annientare il pensiero diverso.
Ritualismo, artificio per profanare il volto di Dio: il povero.
Eziologie per il carcere dell’identità della carità.
Finché non mi liberò di queste malattie sarà senza speranza la mia libertà.
Darò del Tu
e riconoscerò il fratello e la sorella miei padroni per costruire il regno di Dio.
Uscirò e sarà alba.
giovedì X tempo ordinario
15.06.2023
Dal Vangelo secondo Matteo 5,20-26
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!».
Parola del Signore.