gli disse seguimi ed egli si alzò e lo seguì

Una parola, una proposta, un invito, un’indicazione, un comandamento, un imperativo: seguimi.
La deflagrazione di questa parola dinamica sovverte l’ordine precostituito della deriva legalista religiosa.
Chiamato, un uomo, non il suo peccato, non il suo status, non il suo epiteto, non il suo ruolo: un uomo per seguire Dio che cammina nella strade ed entra nelle case.
La rivoluzione: non è la legge a fare l’uomo sano e giusto, ma è l’uomo malato e peccatore ad essere legge rigorosa del misericordear.
Si alzò e lo seguì apodittica del perdono inespresso e anticipato.
Prima di sedermi a tavola della comunione con Dio lui mi ha già saziato.
Cosa significa allora misericordia?
Il sacrificio di chiamare l’uomo alla libertà oltre il suo peccato.
Sanità divina.


venerdì
XIII del tempo ordinario
07.07.2023

Dal Vangelo secondo Matteo 9,9-13
 
In quel tempo, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».

Parola del Signore.