Dopo l’illimitato perdono divino –il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito– e il limitato non perdono umano –quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.-, oggi, cioè adesso, il Signore, attraverso i dubbi e il maschilismo dei discepoli, ci insegna un’altra strada per il perdono intimo e dignitoso.
Perdonarsi nella coppia perché così ha pensato l’amore coniugale all’inizio il Creatore, prima delle leggi umane.
La legge divina viene sempre prima della legge umana –“servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”– e ancora –se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà– e ancora “mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei per via con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia e tu venga gettato in prigione.“
La legge divina -il perdono- viene sempre prima della legge umana -la condanna-.
La legge divina –all’inizio– viene sempre prima della legge umana –l’atto di ripudio-.
L’amare viene sempre prima dell’atto.
Sposando l’amare si congiunge l’umana fragilità alla divina generatività.
Da eunuchi generare il perdono per amare.
La legge divina del regno. Adesso. Oggi.
Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è stato concesso.
s. elena
venerdì XIX del tempo ordinario (a)
18.08.2023
Dal Vangelo secondo Matteo 19,3-12
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «È lecito a un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?».
Egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li fece maschio e femmina e disse: “Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne”? Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
Gli domandarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l’atto di ripudio e di ripudiarla?».
Rispose loro: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all’inizio però non fu così. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un’altra, commette adulterio».
Gli dissero i suoi discepoli: «Se questa è la situazione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi». Egli rispose loro: «Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Infatti vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».
Parola del Signore.