chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome accoglie me

Accogliere Dio perché è un bambino, spoglio di ogni onorificenza, di ogni competenza, di ogni prerogativa di potenza, di ogni merito, di ogni autonomia, di ogni autosufficienza, di ogni procedura cerimoniale, di ogni privilegio sociale fino a che egli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini (Fil 2,6-7). Un bambino chiamato a sé da Gesù, perciò proprio perché bambino che sa immediatamente rispondere ad una chiamata, senza le complicanze e gli impegni degli adulti, è Dio: fin dal mattino t’invoco (Sal 5,4). Chiamare Dio perché bambino. Farsi bambino, qualsiasi, prima ancora della conoscenza della Legge, prima ancora sacramentalità della religione, prima ancora di saper leggere e scrivere (bernadette soubirous analfabeta e come lei tutti i pastori e le pastorelle veggenti del secondo millennio) è conoscere il Dio di Gesù. Analfabeta di norme, Maestro e Signore di misericordia e Amore.



santi angeli custodi
lunedì XXVI tempo ordinario
02.10.2023

Dal Vangelo secondo Matteo  18,1-5.10
 
In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?».
Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.
Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.
Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli».

Parola del Signore.