Dopo la notte, che per Gesù è sempre sempre sempre il tempo dell’intimità profonda con il Padre, il tempo in cui il Figlio entra pienamente nel pensiero primordiale creativo del Padre, quando fu giorno Gesù chiamò a sé . Chiamo a sé dodici peccatori per il vangelo. Chiamò, come atto creativo di Genesi, alla vita, alla luce, alla “nonmorte”, alla nuova creazione, al nuovo progetto redentivo, alla rinnovata misericordia, al nuovo umanesimo, alla plasmazione di nuovi strumenti di perdono per il peccato, alla salvezza per tutte le genti e le folle, al nuovo dono di pace per ogni città e villaggio, per ogni nuova guarigione dal male, per ogni nuova universalizzazione della non esclusione perché appartenente ad un’altra cultura-sesso-religione-età-censo: chiamò a dire e dare vangelo, non con leggi di giudizio, ma con peccatori che diverranno capaci di giustizia.
sabato XXIX tempo ordinario
ss. simone e giuda
28.10.2023
Dal Vangelo secondo Luca 6,12-19
In quei giorni, Gesù se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore.
Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne, che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti. Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti..
Parola del Signore.