nella Legge?

C’è bisogno di una Legge, di un comandamento per amare? “E se si distruggono i preconcetti che imprigionano la vita come inferriate, allora si libera la vera vita e la vera forza che sono in noi, e allora si avrà anche la forza di sopportare il dolore reale, nella nostra vita e in quella dell’umanità.” (E. Hillesum, Diario) talmente dolorosa quest’esperienza di Etty da diventare luce per ogni credente nell’uomo. Amerai tu il tuo prossimo, così come accadrà di incrociarlo nel cammino della vita, sulle strade, nelle città, nella mobilità, a scuola, al lavoro, negli affetti, nei sogni. Amerai tu il tuo prossimo così senza aggetivizzazioni e senza genitivi, semplicemente colui o colei che ti starà provvidenzialmente accanto. Scoprirai che tutto è grazia (G. Bernanos). Amerai tu il tuo prossimo e sarai credente. Un ateo non esisterà se amerà l’uomo, volto presente del Dio nascosto. Amerai tu il tuo prossimo non è Legge che qualora contravvenuta prevederebbe, dalle gerarchie, la punizione, la condanna, l’esclusione. Gesù, venuto per “fare” la misericordia offre la lettura nuova -evangelica- della Legge mosaica: questa infatti è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; io lo risusciterò nell’ultimo giorno (Gv 6, 40), vedere il Figlio nel tuo prossimo, ce lo dirà nel giudizio universale ed escatologico Matteo, è segno del credere a Dio e all’uomo, segno della fedeltà a Dio e all’uomo (s. Paolo VI). Amerai tu il tuo prossimo sarai regista e attore della vita nuova. Le beatitudini si completano in questo futuro: ameraiAmerai tu il tuo prossimo e vedrai Dio. “Tu sei un Dio materno e plurimo, un Dio che si disconosce e che si converte, un Dio buono come l’odio e la gelosia, un Dio umano che si è fatto croce, che si è fatto silenzio” (A. Merini), Tu credente nell’uomo, che lo amerai come tuo prossimo, sarai padre e madre di una pluralità di umanità. I Profetil’avevano annunciato che l’Emmanuel (Is 7,14) sarebbe nato per la prossimità della pace, i Profeti sono stati uccisi, Gesù è stato crocifisso. Lui è risorto per dirci e darci ancora pace, per spalancare definitivamente tutti i sepolcri che (pensavano e pensano i capi) hanno chiuso la vita, per dirci e darci ancora la speranza che la prossimità è il segno grande dell’essere vivo. Per amare, anche lottando, Dio e l’uomo. Amerai. Amo e penso e vedo il tuo prossimo. Tu. Per tutto questo c’è bisogno della Legge? Anarchia di luce.



XXX domenica del tempo ordinario (a)
29.10.2023

Dal Vangelo secondo Matteo 23,34-40
 
In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?». Gli rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

Parola del Signore.