l’angelo si allontanò da lei

L’angelo irrompe nell’intimo di Maria. “Dobbiamo essere pronti a farci interrompere da Dio” così si esprimeva Bonhoeffer e così, per me, la prontezza di maria a farsi interrompere è vertigine di concretezza. Una ragazza, -Miriam la più bella-, nella sua adolescenza sa farsi interrompere nei suoi progetti. Nel suo futuro. Nei suoi amori. Una ragazza nel pieno della sua adolescenza sa offrire uno spazio -lo spazio- se stessa all’invisibile ma non-impossibile Dio. Lei sa dare un senso a parole udite dentro che la interrompono nei sui propositi, sa dare un senso alla voce del messaggero grande (arcangelo) Gabriele: “completa la tua gioia, sovrabbondante di grazia”, perché sei capace di donare te stessa a Dio. Lei dono al Dio che si dona. Lei “fa” grazia a Dio. La grazia è l’amore che sempre anticipa, kekaritomene sovrabbondante-di-grazia è il nuovo nome che il Padre dona a Maria. Come in ogni vocazione biblica Dio, sia il Padre che il Figlio, cambia nome a chi si fida della sua voce (Abram Abramo, Sarai Sara, Giocobbe Israele, da adultera a mia sposa e mio popolo (cfr Osea), Simone Pietro…) così Maria realizza la vocazione nuova: piena-di-grazia dice della completezza di Dio nella carne di una donna. Vocazione universale alla santità. E così Maria-piena-di-grazia nella sua vocazione eterna, da sempre e per sempre, subito ridona a Dio la grazia che Dio ha già trovato in lei. Anche questo è vertigine: lei fa la grazia a Dio di se stessa. Anticipa in se stessa tutti i sì del mondo. Sovrabbondante-di-grazia attraverso il sì pieno, certo, fedele eppure non preservata, non privata dell’umano dolore, dell’umano soffrire, dell’umano pellegrinare nella fede e nel dubbio. Santità incarnata. Concretezza di vita realizzata. Verità di se stessa negl’incongruenti dubbi e nelle incongruenti vicende esistenziali: “non conosco uomo”, la grotta a Betlemme, “una spada trafiggerà la tua anima”, la fuga in Egitto, “tuo padre ed io ti cercavamo”, “chi è mia madre…?”. Verità di se stessa condizionata attraverso la permanente verginità, cioè capace di essere sempre pronta a farsi interrompere. Novità di vita sempre. Ecco come l’angelo entra da lei. Pur nello sconcerto, non temere si lascia interrompere. È ed ha la pienezza della gioia. Se allora ad un’adolescente è stato non-impossibile, allora è non-impossibile anche per me, per te, amica ed amico, per noi adolescenti nella fede, imparare a fidarci di chiamate che, nel quotidiano, ci interrompono. L’irruzione di Dio che mi chiama a (dis)trarmi dalle faccende private per trarmi in faccende di grazia, faccende di condivisione, sembra non-impossibile anche per me, per te. Sempre. E accade che l’egoismo, ventre gravido di indifferenza, è distrutto. Verginità rinnovata. Aborto di egoismo, gravidanza di umanizzazione. Maria-sovrabbondante-di-grazia ci indica questa non-impossibilità. Ci educa al sì, che sempre converte. Ci guida per cammini non-impossibili in cui le interruzioni per i lavori in corso (crisi) divengono il luogo di incontro con l’irruente Dio, che entra nella carne di ogni personale storia. Incipiente conversione. Lasciamoci entrare. Nuovo umanesimo sarà. L’angelo si allontana e vivremo di verità futura. Grembi vergini che maturano vite.


immacolata concezione
messa del giorno
08.12.2023

Dal Vangelo secondo Luca 1, 26-38
 
In quel tempo l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.
Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola».
E l’angelo si allontanò da lei.

Parola del Signore.