“Ricordarsi per incominciare” (P. Ricoeur) portare al cuore per ascoltare la novità del vangelo, l’uomo Gesù. E così incominciare la vita nuova. Ma quanti preferiscono, dentro alla sinagoga, dentro al tempio, dentro ai ritualismi l’inalterazione, la consuetudine. Lo spirito impuro, lo spirito immondo non lascia ascoltare, si innervosisce, vuole lo status quo. Invece bisogna azzittirsi per comprendere l’autorità. L’autorità di una personalità, Gesù il Signore, che ha unicamente a cuore la cura del cuore e impone il silenzio per guarire il male. E incominciare la vita nuova. Guarita. E ci vuole l’autorità di Dio, La parola deriva dal latino auctoritas, dal verbo augère «far crescere». Gesù fa crescere ha ed è autorità nuova, gli altri sono le autorità per contenere, chiudere, per “non rovinare” il loro patrimonio…Quanto silenzio abbiamo (avremmo) fatto in questa settimana ricca (?) di eventi e di perplessità, di memoria e di conflitti per lasciare spazio alla verità dell’uomo. Non la verità teorica –che cos’è la verità? chiese Pilato a Gesù umiliato, arrestato, flagellato (cfr Gv)- ma la verità dell’uomo che vive nonostante le aberrazioni della menzogna. “Io e gli altri:/questo è l’amore e l’odio/aspettare la condanna di vivere insieme/eternamente con chi dà fastidio/o volere la condanna con chi dà pace./Ma quando nessuno può salvarti/è venuta l’ora dell’amore e della morte” (R. Scotellaro). Quale autorità avrebbe oggi il Signore Gesù per parlare ancora ad un mondo abitato da ombre di male? Quale profezia di autorità avrebbe oggi, come allora, la parola di Gesù nel mondo occupato dalla “banalità del male” (H. Arendt)? Spirito impuro…Quale autorità ha ancora oggi il vangelo di Gesù per parlare ad una distratta umanità: distratta perché attratta dalle omeriche sirene? Il mito degli olografici mondi paradisiaci che diventa realtà. Spirito impuro. Distratta umanità: “nonpura” nello sguardo sull’uomo, sulla sua storia, sul suo presente, sulla sua economia -la casa comune-. Un’economia basata “sulla cura, sull’etica della cura che diviene passione come risorsa sociale” scrive la filosofa Pulcini, è una timida ma quanto mai possibile risposta evangelica al male, opponendogli il silenzio, facendogli buio con la luce della nostra carità. Taci, fai silenzio al male e urla il bene, grida forte la bellezza dell’uomo, che è creatura e creativo sempre, in assoluto, in eterno. Siamo il riflesso della luce che rischiara quotidianamente la terra: lo sforzo è prenderne coscienza. Tutti nessuno escluso lo sono, lo siamo. Essere lampade illuminanti il buio dell’odio. Bontà non buonismo. Invece la cattiveria dell’indistinto potere, lo spirito impuro, si insinua nella carne fino a renderla pazzia omicida. La cattiveria che si insinua anche nella finanza al punto di cancellare, dall’orizzonte della politica, l’uomo. Bisogna “non pensare al lavoro ma ai lavoratori” (Franco Bruni). Tale affermazione rileva come ormai lo spirito impuro taccia non per ascoltare la speranza ma come sia divenuto lo schiavo dell’indifferenza. Dibattere sui massimi sistemi, come farisei e scribi cultori di sofismi, distraendo la verità: l’uomo e la sua vita. La fede vorrebbe che l’uomo e la sua vicenda diventino il luogo della possibile vera politica, della possibile vera religione: ama il prossimo tuo come te stesso. Si dirà: utopia. Dico vangelo agito. Concludo con una citazione di Liliana Segre, offertami in settimana dall’amica claudia: “a me dispiace da matti avere 90 anni e sapere che ho pochi anni ancora davanti anche se gli odiatori ogni giorno mi augurano di morire, mi dispiace tantissimo di dover abbandonare la vita. Perché la mia vita mi piace tantissimo. Non scegliemmo di attaccarci ai fili elettrificati per scegliere la morte, che sarebbe arrivata in un secondo. Noi scegliemmo la vita, parola importantissima che non va sprecata e non va mai dimenticata nemmeno un minuto. Siete persone libere, dovete pensare con la vostra testa, non con quella di chi grida più forte. Non bisogna perdere neanche un minuto di questa straordinaria emozione che è la vita. Perché nel tic-tac che è il tempo che scorre, il tic e già tac”. Zittire il male per parlare il bene. Di Dio dell’uomo.
domenica IV tempo ordinario (b)
28.01.2024
Dal Vangelo secondo Marco Mc 1,21-28
In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafàrnao,] insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.
Parola del Signore.