Logo SOLECHESORGE, scritta in negativo sul tramonto nel mare

lo Spirito sospinse Gesù nel deserto

Quaresima di deserto come -in una debole analogia- scelse Gesù lasciandosi gettare dallo Spirito.  Ricerca di se stessi nella verità, non nello “specchio delle mie brame” bensì nella capacità di stare dentro ai conflitti esistenziali, ricerca di se stessi nella tentazione delle tentazioni: ascoltare satana (colui che disintegra) invece di ascoltare Dio (il creatore della vita, la mia la tua). Lo Spirito se lo accogliamo ci getta nel deserto per vivere quaranta giorni di silenzio e voci, di tentazioni e vittorie. Quaresima di letture alte e altre, di silenzi, di sguardi d’amore con chi abita i nostri affetti e con chi nemmeno conosciamo o abbiamo perduto nel dissidio. Quaresima di deserto vivo. Quaresima con lo spirito della vita. Essenzialità e tentazione, bestie selvatiche e angeli (conflitti e paradossi quotidiani) occupano sempre il tempo della vita, Gesù provò. Se solo prendessimo coscienza che Gesù volle sperimentare questa dissociazione per associarci alla sua vittoria di umanità otterremmo la bella liberazione dai sensi di colpa. Dimorare nel deserto di noi stessi per donare agli altri la ricchezza della nostra umana fragilità. Bestie selvatiche a dirci che il creato è condiviso con chi vive il male, pensa la violenza, agisce nell’odio, ma è possibile starci: addomesticando lo sguardo, cioè rendendo domestico -di casa- il rivale. Portando ad abitare nel cuore la misericordia. Bestie selvatiche orsi, lupi, volpi, tigri, vipere, avvoltoi, leoni, caimani e chi non ha provato sulla propria pelle ciò o peggio chi non è stato -fosse solo per un attimo- ciò? Ma Gesù è Signore perché con-vive con loro bestie selvatiche e angeli, convive con me selvatico e introducendomi alla mansuetudine mi rende agnello in mezzo a lupi (cfr Lc 10,3). Questa è quaresima. Angeli che servono. Il cammino assistito dalla provvidenza, come una guida assistita, se sterziamo malamente o eccessivamente nulla potrà fermare il danno, l’incidente: aver ascoltato ed assecondato il disgregatore. Ma se sterzassimo vendendo la prospettiva e sentendo il volante che gira verso la direzione ostinata e contraria manterremmo la vita: ascoltare la voce bella di Dio. Ascoltare la vita, certo in direzione ostinata e contraria. Dio dell’invece, come ci ha ricordato Matteo nel Mercoledì delle Ceneri: tu invece quando preghi, tu invece quando fai l’elemosina, quando digiuni (cfr cap 6). Invece della pienezza del tutto -il tutto è vanità (Qo 1,2)- lo svuotamento del deserto. Essenzialità del deserto dove uno sguardo d’amore ad una bestia selvatica rende presenza di Dio: uno sguardo invece differente. Essenzialità del deserto dove un lasciarsi servire da Dio rende libertà: un atteggiamento invece differente. Quaresima di quarantena dall’odio, il virus della dissociazione. Quaresima di quarantena in terapia intensiva con Dio medico a curarci l’umanità. Lasciandoci riplasmare, lasciando che lui riprenda in mano quel poco di polvere che siamo (così ce l’hanno ricordato le Ceneri) e ci ri-crei umani. Essenzialità non di forma -tanto torneremo come prima- bensì essenzialità di sostanza. Celebrando il deserto, spogli di stilosi ritualismi, abbiamo la possibilità di accogliere la grazia della mano del Signore che accarezza le nostre tentazioni: conversione. Il tempo è compiuto. Buona domenica lasciandoci gettare nella conversione.

I domenica di quaresima (b)
18.02.2024

Dal Vangelo secondo Marco  Mc 1,12-15
 
In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano. 
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».

Parola del Signore.