incredulità

Credere a ciò che voglio solo vedere. Per non interrogarmi oltre la siepe. Il fastidio di dare fiducia a ciò che di nuovo una persona, anche se conosciuta, anzi proprio perché conosciuta, mi può dare e dire. La conosco e non può dirmi cose nuove. non può darmi un segno nuovo. Io sono il suo passato e il mio passato prescrive il suo presente. Relazioni malate di campanilismo, malate di sentito dire, malate di luoghi comuni. E venne uomo il suo nome era Giovanni e credette alla novità, pur nella sua fatica credette che l’Agnello di Dio era venuto a compiere la storia della verità tra gli uomini. Incredulità dei conoscenti, fede dei e per i poveri di spirito. L’Agnello a redento il mondo, cioè lo ha liberato della catene della cecità. Qualcuno incredulo crede che non vedendo si può proteggere i piccoli da Dio. Ma la Luce continua i suoi prodigi.

venerdì XVII t.o.
02.08.2024


Dal Vangelo secondo Matteo Mt 13,54-58

In quel tempo  Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo.Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.

Parola del Signore