Tre volte Gesù ripete io sono il pane, tre volte a ricordarci oggi, a portare nel cuore dei nostri pensieri, che abbiamo a che fare con la rivelazione grande “io sono” del Dio che manifestandosi parla a Mosè (cfr es 3), del Dio che manifestandosi ascolta il grido del povero (cfr Sal 34,7) e che manifestandosi annuncia la sua identità: io sono il pane. Noi oggi che abbiamo ascoltato l’annuncio grande, rivelativo del Dio che è pane, quale reazione ha suscitato nell’intimo del nostro cuore, dei nostri pensieri? Quale reazione ha stimolato nel nostro interagire con la comunità che proprio ora abbiamo intorno? Saper che Dio è pane che nutre di senso il senso della vita, che il è pane di vita, quale consapevolezza di testimonianza è entrata nelle corde della nostra vita? Saper di essere discepoli del Dio che si lascia mangiare, perché è pane quotidiano, quale impatto ambientale ha avuto? Chi si accorge che siamo figli e figlie del Dio-pane che ci ha chiamati per essere noi stessi mangiati dall’umanità? Domande forti. Risposte altrettanto forti, dateci da lui stesso: e tutti saranno istruiti da Dio, come a sottolineare l’esigenza di mangiare di lui per essere nutriti di lui, del suo insegnamento. Istruzioni per l’uso. Mangiare il pane-Dio per nutrire la coscienza umana. Istruzioni per l’uso. Mangiare il pane vivo-Dio per comprendere il rivoluzionario messaggio: lui è disceso dal cielo perché tutti abbiano la vita. Tutti non alcuni. Tutti. Per accogliere “il tutto di tutti” (fr. MichaelDavide) fame, desideri, stanchezza, sogni, vulnerabilità, diversità, antipatia(!) e condividerlo. Tutta l’umanità può mangiare Dio, non quella selezionata da chi sa quale commissione esaminatrice; commissione esaminatrice che storicamente mormora contro l’amore che sempre accoglie e sempre si dona. Non dimentichiamo che a s. Bernadette Soubirous era stata negata la prima comunione perché analfabeta…perché povera…e il Signore ascolta il grido del povero… Che fatica convertire il cuore e la pastorale a questo “tutti”! Convertire il cuore a queste risposte. Che fatica facciamo -lo vediamo senza nasconderci dietro ad un dito- come Chiesa italiana ad orientarci nella dimensione di “una chiesa in uscita” (p. Francesco). Che fatica a convertire il cuore e la pastorale al magistero del Concilio in “orientamenti di vita e di azione” convinti che “la Chiesa e Cristo non saranno mai un vecchio ménage, […] essere in stato di concilio, […] docile nel donare e nel ricevere” (M. Delbrel). Le “risposte” che lui ci ha dato, per interiorizzarle e renderle azione, renderle pane di vita per tutti, hanno bisogno di preghiera -colloquio con Dio- di tanta preghiera sincera, intima e schietta, non verbosa e non prolissa: «Nel tempo della preghiera si vede, in modo luminoso, da cosa è mosso o in quali movimenti si affatica il pensiero» (Isacco il Siro). Imparando dal Padre a donare a tutti il Figlio. questa è vita di fede, è libertà di carità. Mi chiedo: io sono (il) pane? Buona domenica. A tutti.
XIX domenica del tempo ordinario (b)
11.08.2024
Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 6,41-51
In quel tempo, i Giudei si misero a mormorare contro Gesù perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque può dire: “Sono disceso dal cielo”?». Gesù rispose loro: «Non mormorate tra voi. Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Parola del Signore