Appena stati scelti e chiamati a condividere l’utopia realizzata dalla misericordia in azione, Gesù li beatifica: beati voi. Offre a loro la capacità di alzare gli occhi, come fa lui, e di vedere, come fa lui, chi si ha davanti nell’accadere della vita. Mentre sei saziamente povero renditi conto di essere ricco di “risonanza” (H. Rosa), chi sta davanti a te è la realizzazione del progetto di Dio che risuona alla tua verità. Quindi Gesù subito ti mette in guardia, non gongolarti nella tua beatitudine: il rischio grande del disporre di tutto compreso la vita dell’altro ti assedia. Ma guai se da ricchi si abbassasse lo sguardo fino all’indifferenza: il Signore disse allora a Caino: “Perché sei irritato e perché è abbattuto il tuo volto? Se agisci bene, non dovresti forse tenerlo alto? Ma se non agisci bene, il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, e tu lo dominerai”. (Gn 4, 6-7): non basta stare alla presenza di Dio, parlando con lui, dialogando con lui, necessario è dominarsi per tenere alto il volto e vedere la bellezza dell’altro davanti a te.
mercoledì XXIII t.o.
11.09.2024
Dal Vangelo secondo Luca Lc 6,20-26
In quei giorni, Gesù, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva: «Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio. Beati voi, che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi, che ora piangete, perché riderete. Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti. Ma guai a voi, ricchi, perché avete già ricevuto la vostra consolazione. Guai a voi, che ora siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi, che ora ridete, perché sarete nel dolore e piangerete. Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti».
Parola del Signore