«Concepire l’identità delle diverse tradizioni, non accostandole in base a quel che esse hanno di comune; ma cogliendo l’essenza di ciò che ciascuna di esse ha di specifico» (S. Weil).
Nell’itinerario verso la concezione del senso dell’esserci, a volte colmo anche di contraddizioni e contrapposizioni, una strada rimane percorribile: Gesù il Cristo che, mentre va consegnato nelle mani degli uomini, cammina con noi per dirci e darci la sua eterna presenza. Presenza che accompagna alla bellezza rispetto a ciò e a chi inocula bruttezza.
Alla sua scuola impariamo la Via per vedere con la sua Luce illuminare la sua Croce: prossimità a ciò che c’è nelle mani degli uomini odio e male.
Nulla escludendo, nulla allontanando, nulla prescrivendo, nulla condannando abbracciando la carità che non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta (1Cor 13, 6-7).
sabato XXV t.o.
28.09.2024
Dal Vangelo secondo Luca Lc 9,43b-45
In quel giorno mentre tutti erano ammirati di tutte le cose che faceva, Gesù disse ai suoi discepoli: «Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini».
Essi però non capivano queste parole: restavano per loro così misteriose che non ne coglievano il senso, e avevano timore di interrogarlo su questo argomento.
Parola del Signore