A Gesù basta lo sguardo a riconoscere nei prossimi, nei vicini, la familiarità con loro, per loro, da loro. Ecco mia madre e i miei fratelli! Il suo sguardo, libero dalla morte del pregiudizio, dalla precettistica di purità e di impurità (per cui la quasi totalità dagli altri sono sempre impuri), dal demoniaco privilegio del possedere, appunto solo il suo immediato e benedetto sguardo su quelli che erano seduti (segno evidente di una dignità ridata) basta a dire e fare la fraternità. L’altro è prima mia madre e prima mio fratello prima ancora di essere un peccatore sbagliato. Questa è la novità della legge evangelica.
martedì
III settimana del tempo ordinario (anno dispari)
28.01.2025
Dal Vangelo secondo Marco Mc 3,31-35
In quel tempo, giunsero la madre di Gesù e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo.
Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: «Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano».
Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre».
Parola del Signore.