allora egli andò e prese il corpo di Gesù

Cristo per noi si è fatto obbediente fino alla morte, e alla morte in croce. Per questo Dio lo ha innalzato, e gli ha dato il nome sopra ogni altro nome (Fil 2,8-9). Dall’obbedienza ad una restrittiva legge che condanna per impurità chi si avvicina già solo alle ferite della carne, Nicodèmo va oltre e prende il corpo morto del Signore della vita: tra le sue mani sta passando la purezza dell’amare, nelle sue mani la purezza della passione di Dio per l’uomo. Nicodèmo si rende impuro e deporrà la Vita che, nel silenzio di un sepolcro nuovo, germinerà la potenza dell’infinito Dio. Sarà luce nella notte, sarà profumo nel puzzo della violenza, sarà incontro nell’odio della condanna. Poche ore e la storia, la mia, la tua, la millenaria storia dell’umanità avrà senso. Il punto omega (T. de Chardin) ci toccherà e non sarà più morte.


sabato santo
19.04.2025



dalla Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Giovanni Gv 19,38-42
 

Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodèmo – quello che in precedenza era andato da lui di notte – e portò circa trenta chili di una mistura di mirra e di áloe. Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura. Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. Là dunque, poiché era il giorno della Parascève dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù.
 

Parola del Signore