i tuoi discepoli stanno facendo ciò che non è lecito fare

La ingiusta giustizia in nome della legge giusta processa, condanna e uccide. Quasi un’irrisolvibile condizione.
Si è condannati a condannare: l’altro e gli altri fino al tutto che ci circonda. Finanche Dio.
Giudici supremi, condannati a condannare fino alla distruzione: dell’uomo, del creato, di Dio.
La soluzione nella sua mitezza umile è l’imperativo “venite a me ed imparate“, per comprendere la verità della giustizia. E per imparare ad imparare ci vuole tempo, il tempo della vita tutta. “Silentium Dei est eius patientia (Il silenzio di Dio è la sua pazienza). Lo scorrere del tempo è uno dei misteri dell’universo. Einstein ha scoperto la sua relatività, una sorta di elasticità difficile da comprendere. Possiamo aggiungere che si tratta di uno degli strumenti attraverso i quali Dio dialoga con le sue creature, sempre rispettandone la libertà. Il tempo è parte della misericordia di Dio.” (S. Valzania, OR 10,07,25) Costruire il vivere bene escludendo dal cuore la condanna vivendo la misericordia
Mangiando spighe di libertà quando si affamati di fede, nei sabati del bisogno.

venerdì XV del tempo ordinario
18.07.2025

Dal Vangelo secondo Matteo Mt 12,1-8

 In quel tempo, Gesù passò, in giorno di sabato, fra campi di grano e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle.
Vedendo ciò, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato».
Ma egli rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Egli entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell’offerta, che né a lui né ai suoi compagni era lecito mangiare, ma ai soli sacerdoti. O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio vìolano il sabato e tuttavia sono senza colpa? Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio. Se aveste compreso che cosa significhi: “Misericordia io voglio e non sacrifici”, non avreste condannato persone senza colpa. Perché il Figlio dell’uomo è signore del sabato».