da te vogliamo

Un dio a comando. Uno spettacolo con tanto di biglietto d’ingresso, premio della critica e record d’incassi: questo è il segno che gli apparati religiosi vogliono per dire Gott mit uns, per riempiere stadi e piazze e dire ancora quanti erano.
Un dio utensile per costruire sistemi. Pretende un segno!
Gesù, il Dio-Figlio-Uomo, che nella pluralità delle generazioni scova ogni peccatore e pubblica per abbracciarlo, ad ogni persona parla, tocca, salva, alza, propone, chiama, cura, si dà pane, lava piedi: nascosto ai dotti e ai sapienti incontra lo sguardo del misero. Gesù, il Dio-Figlio-Uomo, seme e lievito, pastore in cerca di una pecora, padre che attende il figlio perduto: nascosto ai dotti e ai sapienti vigliante attende il cuore dell’umanità. Gesù, il Dio-Figlio-Uomo, che non riempie piazze, se non per sfamarle di gratuità nella gratuità, per sfamarle di senso del dono di vite perdute. Giona non voleva che la misericordia di Dio operasse l’accogliente integrazione di un popolo pagano e nemico, la sua idolatrica giustizia voleva la negazione.
Il segno è il perdono a costo di morire non sotto una pianta di ricino, ma di vivere inchiodato sulla croce di speranza.

lunedì XVI del tempo ordinario
21.07.2025

Dal Vangelo secondo Matteo Mt 12,38-42

 In quel tempo, alcuni scribi e farisei dissero a Gesù: «Maestro, da te vogliamo vedere un segno». Ed egli rispose loro: «Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona il profeta. Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra. Nel giorno del giudizio, quelli di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona! Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro questa generazione e la condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone!».