Un’esistenza tutta lievitata.
Dalla potenza di una donna (la materna paternità), attraverso il lievito dello Spirito, bagnata dall’acqua (il sangue del Figlio), la farina (la nostra polverosa vita) si rinnova in una massa tutta lievitata.
Senza Dio il rischio è di avere depositi pieni di farina (vite conservate) che a nulla servirebbero se non a divenire alimento per le tarme.
Impastati da Dio diveniamo pane per la vita del regno con tre misure pienezza e contenuto e presenza della Trinità.
Tutta lievitata è la crescita genuina e generosa per farsi consumare dall’amore, “come azione vitale: la misericordia non è una dimensione fra le altre, ma è il centro della vita cristiana; non c’è cristianesimo senza misericordia” (p. Francesco)
lunedì XVII del tempo ordinario
28.07.2025
Dal Vangelo secondo Matteo Mt 13,31-35
In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami».
Disse loro un’altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».
Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta:
«Aprirò la mia bocca con parabole,
proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo».