La nube densa e obnubilante, notte di ogni uomo, è il tempio santo in cui vive la Presenza. Ci “devo” entrare. Trasfigurando la sofferenza ascolto la Voce. Scavando la Parola con Mosè e Elia salgo nel candore e nello sfolgorio, il buio e l’abisso del peccato diviene la luminosità della misericordia. Le ferite sono la tazza in cui mi abbevero di salvezza. Davanti a questa vertigine dell’altrimenti di Dio che fare?Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto. Tacendo potrò solo imparare i gesti della bellezza: toccare la carne dell’uomo per scatenarla.
trasfigurazione del signore
06.08.2025
Dal Vangelo secondo Luca Lc 9,28b-36
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare.
Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.
Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva.
Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!».
Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.
Parola del Signore