Inizia il vangelo della vita. Dal rito prescritto nella sinagoga alla casa delle opportunità. Dalla malattia inabilitante al servizio condiviso. Dal calar del sole -notte delle relazioni- al guarire per abitare le relazioni. Dal gridare una realtà di fede tu sei il Figlio di Dio senza il cuore fedele -annullando la carità e l’incontro- al silenzio che opera la fede per essere discepolo che incontra Cristo, secondo Cristo. Passa anche la notte dell’assenza della luce, l’assenza dell’orientarsi verso la luce che tutto illumina per arrivare, nel deserto, alle albe della speranza: profezia di ricerca, di raggiungimento del desiderio, di pienezza della presenza tentarono di trattenerlo perché non se ne andasse via. Egli se ne va per annunciare ad altri la liberazione che il Vangelo esige. Il Vangelo in cammino che cerca il limite umano per donargli gli spazi dell’eterno. Uscire dalla sinagoga (che significa andare insieme verso) per entrare nella carne di chi cammina con te.
mercoledì XXII del tempo ordinario
03.09.2025
Dal Vangelo secondo Luca Lc 4,38-44
In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. Si chinò su di lei, comandò alla febbre e la febbre la lasciò. E subito si alzò in piedi e li serviva.
Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi affetti da varie malattie li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. Da molti uscivano anche demòni, gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era lui il Cristo.
Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e tentarono di trattenerlo perché non se ne andasse via. Egli però disse loro: «È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato».
E andava predicando nelle sinagoghe della Giudea.