rispose

Pietro, la fermezza instabile. Pietro, lo slancio ancorato. Pietro, il primo a dire “Cristo”, il primo a non capirlo. Pietro, l’umanità della Chiesa, la fragilità dell’obbediente potenza. Pietro, il rinnegare per paura della morte e le lacrime per vedere la resurrezione. Non riferirlo ad alcuno Pietro ciò che sei e hai, trasponilo nel cuore dell’uomo di oggi. La Chiesa, ricca miseramente di contraddizioni, sarà l’abbondanza della misericordia.

venerdì XXV del tempo ordinario
26.09.2025

Dal Vangelo secondo Luca Lc 9, 18-22

Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto».
Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».
Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».