Un’altra beatitudine evangelica: l’attesa nella notte. Quando tutto intorno è notte, buio, morte e incomprensibile sofferenza Maria di Magdala getta il suo cuore nell’alba che sta per venire. Beati loro! La vigilanza dentro al tormento, non dentro al “tutto a posto”, non dentro all’archiviazione sistematica delle cose passate e conservate per l’auto compiacimento di catalogarle ed usarle per impedire agli altri di capire il nuovo -l’ alba-, la vigilanza invece abita il silenzioso suono di una assenza che si fa voce che arriva e bussa. Beati loro! Vigilanza che si fa serva del Servo. Beati loro! Come il profeta, sentinella del mattino, che abita la notte e vede il fiorire ed il rifiorire di albe profumate di luce, così il discepolo nella notte accoglie già la luce nuova. Quella luce che dona, al banchetto dei poveri di spirito, la ricchezza di essere serviti di misericordia. Quelli che aspettano il padrone della vita e nel frattempo costruisco la pace tra gli uomini: adesso.
martedì XXIX del tempo ordinario
21.10.2025
Dal Vangelo secondo Luca Lc 12,35-38
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli.
E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!».