Gesù in cammino. Gesù che attraversa luoghi malati; regioni impure, eretiche, infedeli, pagane, meticciate: la Samaria e la Galilea. Gesù che non disprezza. Cura. Gesù che nelle periferie vide e vede la marcescenza esistenziale. E la inviò (e mi invia) come apostola di salvezza. Il lebbroso è il testimone della guarigione. Difficile comprenderlo per gli amministratori del sacro. Gesù per questo rimanda alla casa dove dovrebbe abitare il sacro che sempre dovrebbe rendere ogni creatura salvata, ma lì sembra che abiti l’indifferenza e la diffidenza. Lì abita la scristianizzazione… Tu quale sacro abiti? Quello del creato che nulla esclude o quello adattato dalla cattiveria dell’uomo? Gesù vide e vede nella deformazione la bellezza. «Ecce homo (Gv 19, 5) – guardate che uomo! In lui è avvenuta la riconciliazione del mondo con Dio. Non ideali, programmi, non la coscienza, il dovere, la responsabilità, la virtù, bensì soltanto l’amore compiuto di Dio riesce ad affrontare la realtà e a venirne a capo. Ancora una volta non è una idea generica dell’amore, ma l’amore di Dio realmente vissuto in Gesù Cristo a riportare tale vittoria » (D. Bonhoeffer). Bontà di Dio.
mercoledì XXXII del tempo ordinario
12.11.2025
Dal Vangelo secondo Luca Lc 17,11-19
Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea.
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».