Eleazaro Rokeah di Worms nel 1200 scriveva: “Dio è Silenzio”. Silenzio, non indifferenza. Il silenzio che parla ad Elia ed egli lo sa ascoltare! il sussurro di una brezza leggera. Come l’udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all’ingresso della caverna. Ed ecco, venne a lui una voce che gli diceva: “Che cosa fai qui, Elia?”. (1Re 19, 12-13). Silenzio sussurrante alla tua coscienza e ti interpella:“Che cosa fai qui?” Cosa cosa fai qui ora nella tua vita? Dove sei nella vita? Indifferente o referente d’amore. L’uomo che dimora nel regno inciampando nel creato e nell’intreccio delle relazioni scopre la Voce di Dio, che gli parla rendendogli l’attenzione alle cose di Dio. Che sta in mezzo, collirio per ogni sguardo, collante per ogni intreccio. Non lo vedrete: ascolteremo il silenzio. Silenzio che parla e dice alla sentinella della notte: ecco l’alba di resurrezione. Uomo in Dio.
giovedì XXXII del tempo ordinario
13.11.2025
Dal Vangelo secondo Luca Lc 17,20-25
In quel tempo, i farisei domandarono a Gesù: «Quando verrà il regno di Dio?». Egli rispose loro: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirà: “Eccolo qui”, oppure: “Eccolo là”. Perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi!».
Disse poi ai discepoli: «Verranno giorni in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell’uomo, ma non lo vedrete.
Vi diranno: “Eccolo là”, oppure: “Eccolo qui”; non andateci, non seguiteli. Perché come la folgore, guizzando, brilla da un capo all’altro del cielo, così sarà il Figlio dell’uomo nel suo giorno. Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga rifiutato da questa generazione».