Il tempio di Gerusalemme, una delle meraviglie dell’antichità. La sapienza e l’ingegneria umana costruirono lo splendore: belle pietre, ori, stucchi, legni, marmi, tessuti il tutto arricchito da doni votivi. Non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta, e fu facile per Lc scrivere la profezia di Gesù: tutto nel 70 d.C. fu storicamente ed effettivamente distrutto dai Romani. Quest’ultimi apparvero anch’essi all’orizzonte dell’umanità come salvatori e pacificatori e tutori del diritto, anch’essi dicevano “sono io”. Che sappiamo essere “il nome di Dio” (impronunciabile), così come si è rivelato a Mosè e come Gesù ha detto di sé. E i Romani, mentre imponevano il loro divo, toglievano la vita. Conquistavano distruggendo, ricostruivano imponendo la pax romana, sembrava tutto eterno! Eppure finirono loro e il loro “miracolo”: “dopo la caduta di quel miracolo politico che è stato l’Impero romano” (C. Augias). Urlavano Pace e Sicurezza, e obbligavano alla deferenza. Così, ancora ai giorni nostri, sono molti coloro che urlano nelle piazze la loro forza distruttrice del male e come illudono i semplici a seguirli, per sperimentare la loro libertà. Nuova dittatura. E siamo alla guerra e siamo all’antagonismo e siamo alla crisi globale: energetica, commerciale, politica, ambientale, umanitaria! Ma non è subito la fine, Gesù lo sottolinea, le pietre del tempio sono cadute, le belle pietre del tempio, ogni realtà umana si corrompe per il nostro peccato, ma non è subito la fine. Ancora altrimenti Dio, ancora l’altrimenti di Dio. Secoli di storia sottopongono alla nostra coscienza la scelta vera: avere l’occasione di dare testimonianza alla verità in cui crediamo, per cui crediamo. La verità di Cristo Signore, redentore unico dell’uomo e di tutto l’uomo. Credere nella verità dell’uomo, peccatore e infinitamente bisognoso di cura. In nome di Cristo. Il tempio è distrutto. Gesù è risorto. La speranza abita i cuori purificati dall’odio e dal (dis)gusto del potere. Non è la fine. La perseveranza della mitezza trasfigura la vendetta e Cristo spalanca sepolcri. Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi. (1Cor 3,16-17) Paolo accoratamente ci sprona a convertire lo sguardo: abbandonando l’idolatrare le cose e abbracciando lo sforzo di accorgersi che l’umano è il tempio di Dio. Il grande inganno, il pericolo evidente, il dramma personale e collettivo è porre fiducia nell’urlatore di turno, quello che più forte e quello che più artificiosamente dice “sono io”. Ci vuole coraggio e tanta preghiera, sì lo dico convinto, tanta preghiera, per accorgersi dell’inganno. Attraverso la metodica costruzione del consenso l’ipocrita messia, e Gesù ci ha detto che ne verranno molti, ha la diabolica forza di mettere alla berlina il dissenziente, coinvolgendo anche le persone a lui care, fino a farlo uccidere. Gesù dice di rallegrarsi. Nemmeno un capello andrà perduto. Tu di chi ti fidi? Mi fido e vivo in lui. Speranza nostra.
XXXIII domenica del tempo ordinario – anno c
16.11.2025
Dal Vangelo secondo Luca Lc 21,5-19
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta». Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine». Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo. Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».
Parola del Signore.