Mio Signore e mio Dio!

Riconoscere in un ferito mortale

Dio.

In ogni ferita scoprire

la fessura in cui intravedere

Dio.

Non lo vedo.

Illuso cerco

nelle connessioni di perfezione

la sua presenza, la sua persona.

Non lo vedo, non lo tocco.

Deluso celebro

liturgie esculturate

anticamente parato

umanamente impreparato.

Non lo vedo, non lo tocco, non lo ascolto.

Tommaso metti qui il tuo dito,

e non essere incredulo.

Smettila.

Nella piaga di ogni costato

il luminoso sangue

di ogni soverchiato: Dio uomo.

La ferita, le ferite

liturgia di numinosa presenza.

Emma-nu-el Dio in noi.

Mio Signore e mio Dio!

Lo vedo, lo tocco, lo ascolto.

Continuo a diventare credente.

s. tommaso ap.

venerdì XIII settimana T. O.
03.07.20


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