Buona domenica Amiche e Amici carissimi, oggi incontriamo Gesù che, in modo unico e particolare, esulta di gioia e loda il Padre perché si accorge della sua predilezione per i piccoli, stanchi ed oppressi.
Si rende conto Gesù che il Padre suo guarda e ascolta, nella sua decisa divina benevolenza, gli ultimi rispetto ai primi.
Ma importante notare e mai tralasciare che, questa presa di coscienza, avvenne in Gesù dopo che il cugino Giovanni Battista fu arrestato e poi decapitato. Questo fatto storico è l’elemento scatenante la presa di posizione di Gesù circa la nuova vita sociale e l’annuncio del Regno.
Da un fatto violento, ingiusto, arrogante, tirannico, atroce, vile, soverchio… Gesù “scopre” la sua vocazione, la sua “chiamata alle armi” per “combattere la buona battaglia della fede” (s. Paolo) nel Padre suo, sempre eccedente d’amore per chi è oppresso.
Lui, Gesù, l’aveva solennemente già dichiarato alcuni mesi prima -stimolando ira e incomprensione come al solito- nella sinagoga a Nazareth…“oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato” (vangelo di Luca).
Ora si invera la dichiarata profezia nazaretana, e per noi lo stupore dovrebbe essere, ed è, attualissimo, perché Gesù instaura il Regno a partire da un omicidio a sfondo voyeuristico -decapitazione per un capriccio- e da un altrettanto enorme fallimento -la comunità dei convertiti d’Israele, battezzati nell’acqua del Giordano, orfana- l’ultimo profeta è annientato. Attuale scoprire, per noi, con stupore che Dio abita i luoghi dell’umanità violentata dalla disumanità, dell’umanità tradita dal potere disumano.
Tuttavia, appunto, da questi eventi Gesù trova il senso per aprire alla speranza: da eventi luttuosi e umanamente fallimentari inizia nella lode la via preferenziale alla sua umile e mite lotta.
Certo, aveva già annunziato sul monte le beatitudini (cfr vangelo di Matteo) che, sintesi della storia della salvezza, nella loro economia paradossale ricompensano e arricchiscono gli svuotati, i derubati della giusta vita e della vita giusta secondo Dio, ma ora -beato e beatificato Lui stesso dalla capacità di leggere la presenza del Padre nelle ferite della storia- esultando esalta la eterna misericordia (salmo 135) fattasi carne in Lui.
Ecco il nodo cruciale -crocevia della Croce-, solo abitando la vita degli ultimi Cristo capisce la meravigliosa logica del Padre suo: nascondere a chi vive di vita spettacolistica e superba (farisaisticamente parolaia, sacerdotalmente clericale, pubblicisticamente rituale, edonisticamente aperitiva, egoisticamente avara) per manifestare, ancora una volta, a chi vive nello “scarto” la sua presenza.
Economia fallimentare, guadagno di Dio.
Gesù riesce a vivere nei fatti critici (pandemia…) lo sguardo altro per la speranza di carità. Bellezza del meglio (s. Ignazio di Loyola) che solo chi ama sa intravedere e mostra.
Mi viene da dire: se non capisci questo, Michele, sei dotto e sapiente! Proprio così. Hai prosopopea ma non intendi la volontà del Padre in Cristo suo Figlio, ti è nascosta perché non riesci proprio ad essere un piccolo bambino, caratterizzato dalla fede piena e onnicomprensiva in chi lo ama e lo aiuta a crescere nella verità.
Prestando sempre attenzione però, perché un bambino si accorge di chi non lo ama e di chi è nella menzogna: essere/tornare bambini non significa essere dei tonti creduloni, ma dei potenziali adulti che sanno fare della loro vita dono e accoglienza; essere e tornare ad essere adulti discepoli per essere e tornare ad essere i piccoli.
I piccoli a cui un solo sguardo d’amore li riempie di infinito. Aggiogati alla mitezza.
Gesù è tale, è piccolo totalmente affidato al Padre, è totalmente aggomitolato al Padre e tali ci chiede di essere, come Lui: piccoli che impariamo ad “aggomitolarci nel seno di Dio, e da lì leggere la vita. È questa l’unica posizione buona” (Luigino Bruni).
Come Lui: Figlio amato che ricambia, che restituisce amore nella verità ai fratelli e alle sorelle che l’Unico Padre gli ha donato.
Noi.
Vangelo
Io sono mite e umile di cuore.
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 11,25-30)
In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Parola del Signore