sul far della sera

Gesù mi interpella ed incalzando mi chiede quanti pani ho, quanti pesci ho: pratica di vita e non elaborata predicazione; insiste Gesù e dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull’erba, distillato di accoglienza e sintesi di una nuova creazione erba invece di deserto «i deserti esteriori si moltiplicano nel mondo, perché i deserti interiori sono diventati così ampi» (Benedetto XVI), mi “impone” di spezzare pani, di dare pani: quant le bon al pan (diceva mia nonna), Gesù mi impone di dare dei pani, di dare la bontà del pane profumata dall’impasto di un amore moltiplicato quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.

Pani e pesci per tutti e a sazietà religioso culto dell’abbondanza per abbondare nel culto dell’amore universale: senza tempo.

Anzi nel desertificante tempo della sera -deserto esteriore di una non-ampiezza interiore- la florida alba di prati d’erba: limpida ampiezza di Dio, moltiplicazione di civiltà.

Sul far della sera l’alba della compassione di Dio, l’alba dello sfamarci di Dio.

cfr Mt 14,13-21

domenica XVIII settimana T. O.
dmc 02.08.20


%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: