La compassione di Dio, la capacità tutta divina di soffrire con chi soffre, anche nella menzogna come quella del debitore miliardario “abbi pazienza con me” -lo tradirà!-, la compassione paziente di Dio prova che Egli ama anche nel tradimento: implorò il servo debitore e fu sdebitato, ma quest’ultimo non ebbe compassione con uno più fragile. Dio ebbe pazienza, il fedifrago no.
Misericordia senza rete quella di Dio.
Il tuffo di Dio nella nostra umanità è davvero stato senza rete.
Nessuna protezione.
Spogliato di tutto per amore.
Il tuffo di Dio nella nostra umanità, mistero dell’incarnazione, sta ad indicarci il modus operandi de e per il discepolo con le dinamiche che riguardano le relazioni spezzate, fallite e fallimentari -diecimila talenti-: Lui si è fatto carne (prologo di giovanni) per scontare, una volta su tutte (cfr. lettera agli ebrei 9), il debito contratto dalla nostra infedeltà.
Siamo stati comprati a caro prezzo (prima corinzi 6,20) e non ha chiesto riscatto, interesse, mora…
Gesù attraverso un racconto parabolico, iperbolico (miliardi di euro contro alcune migliaia) per rispondere ad una richiesta (ennesima) da parte di Pietro (la Chiesa?) su quanto sia possibile perdonare, indica un quantum non quantificabile, non ponderabile, non commisurabile: il perdono ha a che fare con l’infinito.
Eternità anticipata.
Roba da Dio. Settanta volte sette.
cfr Mt16,21-27
domenica XXIV settimana T. O.
dmc 13.09.20