@solechesorge
Giovanni battista collocandosi nel deserto di un fiume in piena
sa farsi voce che si perde perché rimanga la parola,
sa farsi indicatore nella strada della conversione perché si sappia camminare ne “la via”,
sa indicare la luce quella vera che illumina senza farsi “la luce”.
Per essere testimone, l’ha fatto lui e lo chiede a noi, è vitale il saper attraversare il giordano.
È vitale abitare la conversione, andare al di là.
Andare al di là e andare oltre il giordano dove c’è il nemico,
c’è l’eresia, c’è la non fede dei padri, c’è l’assenza del tempio: lui ci va.
Andare al di là oltre lo sbarramento fisico ed ideologico per essere conversione.
Riconoscendosi nel non lo sono, lui afferma l’estraneità all’abitudine:
vede, indica e vive la novità evangelica.
Vennero da gerusalemme gli inviati dai capi,
ma non seppero gettare lo sguardo oltre.
Veniamo da culture omologate e non sappiamo più incontrare quella antistante a noi.
Non vediamo il regno.
cfr Gv 1,6-8.19-28
domenica III d’avvento
dmc 13.12.20