@solechesorge
Oggi tutti noi siamo turbati, ancor “molto” di più di tutto l’anno trascorso, perché abbiamo (non)capito che a natale non possiamo usare le nostre abitudini.
Questa situazione ci altera non poco ed in uno stato di alterazione forse non riusciamo ad ascoltare la parola che, ancora una volta, ci dice: non temere.
Essere turbati, non arrabbiati, per il natale di novità di vita.
Essere turbati, non alterati ed arrabbiati, perché l’impossibile c’è in mezzo a noi, c’è in noi.
Turbamento necessario per essere più attenti al nuovo che irrompe nella vita.
La vita la mia, la tua quella più intima, quella più profonda, dovrebbe pervadersi di turbamento, che ci è “donato”, per accorgerci della novità nuova, dell’inaudita parola, della grazia immeritata (senza meriti).
Natale senza abitudini per accorgerci del dio abituato ad amarci.
Maria si è molto turbata perché stava per dire sì, ha detto sì a ciò che non c’era nella storia.
Ha ascoltato la parola che si è fatta carne.
Il sì di lei per il sì di dio: eccomi io vengo per fare la tua volontà.
Per essere uomo tra l’umanità, figlio tra i figli, fratello tra i fratelli.
Lei, maria, ha fatto ciò. Per noi.
cfr Lc 1,26-38
domenica IV d’avvento
dmc 20.12.20