Christos anesti! alithos anesti! Cristo è risorto! in verità è risorto!
Questo grido di gioia e stupore risuona nel mondo intero da oltre duemila anni. Mi chiedo, stamattina, in questo primo giorno della settimana, sento questo grido sgorgare in me, in noi?
Che meraviglia accorgerci che c’è un primo giorno, che la creazione è il frutto di una primizia, che noi siamo perennemente chiamati a muoverci verso una novità di vita cominciando sempre dal buio di un dolore nel mattino di un’alba gravida di senso. Maddalena si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro e corse dagli apostoli: Maddalena va oltre, non si ferma.
Maddalena corre dal buio di una solitudine mortale alla comunità. Rincorre la relazione, non può rimanere sola davanti ad un sepolcro vuoto. Esce dal ventre buio della notte e corre nel mattino di una novità. Spaventata certo, ma sta cercando -forse inconsapevolmente- il senso di tutto ciò che è stato il suo amore, in verità vi dico che dovunque, in tutto il mondo, sarà annunziato il vangelo, si racconterà pure in suo ricordo ciò che ella ha fatto (Mc 14,9): ha amato di amore eterno, concreto e tangibile e smisurato, Colui che semplicemente l’ha accolta, così come ella era senza se e senza ma.
Così si esprimeva Benedetto XVI, in una catechesi sul perdono: “…ovviamente non si possono trattare gli innocenti come i colpevoli, questo sarebbe ingiusto, bisogna invece trattare i colpevoli come gli innocenti, mettendo in atto una giustizia “superiore”, offrendo loro una possibilità di salvezza, perché se i malfattori accettano il perdono di Dio e confessano la colpa lasciandosi salvare, non continueranno più a fare il male, diventeranno anch’essi giusti, senza più necessità di essere puniti.” E ancora: “Bisognerà che Dio stesso diventi quel giusto. E questo è il mistero dell’Incarnazione: per garantire un giusto Egli stesso si fa uomo. Il giusto ci sarà sempre perché è Lui: bisogna però che Dio stesso diventi quel giusto. L’infinito e sorprendente amore divino sarà pienamente manifestato quando il Figlio di Dio si farà uomo, il Giusto definitivo, il perfetto Innocente, che porterà la salvezza al mondo intero morendo sulla croce, perdonando e intercedendo per coloro che «non sanno quello che fanno» (Lc 23,34). Allora la preghiera di ogni uomo troverà la sua risposta, allora ogni nostra intercessione sarà pienamente esaudita.” (udienza generale 18.05.2011)
Nel primo giorno la preghiera di Maria di Magdala –hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!-, che si fa voce univoca, non sappiamo, di una creazione intera e nuova, che cerca il suo creatore in una comunione nuova, corse da Simon Pietro e l’altro discepolo, ci indica il coraggio di vivere nella costante ricerca di Dio e della sua immagine: l’umanità ferita. Ferita e curata dalla condivisione.
Alzando lo sguardo (Mc 16,4 vangelo della veglia pasquale) nel primo giorno diventa possibile: scoprire correndo verso le relazioni umane, che la morte non abita più nessun sepolcro, che cioè nessun peccato di odio e di chiusura determina la fine, bensì l’inizio di una nuova settimana di conversione. Conversione e mutamento dello sguardo sul mondo: la morte non ci appartiene, il Signore è risorto! Risorto ci anticipa sempre e ovunque per indicarci che la pietra è stata tolta, che non ci appartiene la definitività della morte.
Nel primo giorno accade la pienezza della verità, Maddalena, per amore prescelta come prima autentica testimone, correndo dagli apostoli a dire di un evento inaudito e creduta manifesta al mondo quanto ancora ritardo abbiamo nell’accogliere la diversità. Lei, donna di duemila anni fa, fu creduta dalla comunità maschile, il maschilismo sarebbe stato ucciso. In forza della resurrezione di Cristo la donna è posta nella sua verità e l’uomo è ricollocato nella accettazione della alterità.
Nel primo giorno l’umanità risorta nella resurrezione di Cristo rivela a se stessa la ricchezza della differente possibilità di sguardi sul reale, il maschile e il femminile.
Nel primo giorno ci è consegnata la vita nuova, che sa farsi interprete dell’eliminazione delle differenze imposte, volute e screditate per annientare la differenza. La differenza invece come valorizzazione e non come frutto di divisione. Divisione che è la morte della relazione. L’autore della lettera agli Ebrei scrive circa la resurrezione di Cristo, che ha in comune il sangue e la carne con noi, è l’opera ri-creatrice per ridurre all’impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo (2,14).
Se il diavolo, il separatore, l’accusatore, il divisore è stato ridotto all’impotenza allora la potenza della resurrezione ci appartiene, divenuti coeredi di Cristo (romani 8,17) siamo umanità integrale nuova nella sua meravigliosa incommensurabile diversità.
Perché aspettare ancora? Il primo giorno è adesso.
Santa pasqua a Tutte e Tutti.
domenica di resurrezione – anno B
dmc 04.04.2021
Alleluia, alleluia.
Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato: facciamo festa nel Signore. (Cfr. 1Cor 5,7-8)
Alleluia, alleluia.
Vangelo
Egli doveva risuscitare dai morti.
Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 20,1-9
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti. Parola del Signore