@solechesorge
La forte affermazione della necessità
di rimanere come tralci
legati in continuità alla vite sottolinea,
all’uomo e alla donna di ogni tempo,
la dimensione creaturale
di condivisione e di imprescindibile relazionalità
tra il dono che anticipa –la vite ed il dono della vita-,
ed il crescere che eternizza –il tralcio-,
rinnovando costantemente il frutto,
per una vita donata,
per una vita in uscita,
per una vita moltiplicata.
Comprendersi in una continuità di identità
tra la vite-gesù ed il tralcio-discepolato,
s. paolo dirà per me il vivere è cristo (filippesi 1,21), ridimensiona
da un lato l’inutile pretesa di supremazia di uomini,
di politiche, di ideologie senza di me non potete far nulla, dall’altro è garanzia di possibilità
di vivere da uomini e donne
che “producono” vita.
Fruttificano gioia.
cfr Gv 15,1-8
V domenica di pasqua
dmc 02.05.21