Partire da pregiudizi e non approdare ad alcuna conversione. La patria vista-vissuta come luogo di conservazione di abitudini e funzioni, il falegname, e non come luogo, ambiente generativo di vita rinnovata, relazioni aperte, stima reciproca: lì non poteva compiere nessun prodigio.
Come al solito, e ancora oggi, Gesù si trova a mal partito: osteggiato, dileggiato, rifiutato. Che sogni avrà avuto l’adulto Gesù, mentre rientrava nella sua Nazareth, dopo un’assenza? Accoglienza, abbracci di amici, inviti da parte di famigliari, rincrociare sguardi di compagni di gioco, rivedere volti sorridenti e amorevoli di donne…? Niente di tutto ciò. I sogni, i desideri si infrangono spezzati dalla durezza di cuori e dalle ideologiche convenzioni e convinzioni.
Entrò anche nella sinagoga per condividere una (la) parola di sapienza, la parola di santità. E qui, nella sinagoga! (nell’ambito ecclesiastico) si spezza la dignità religiosa. Non fu compreso per ciò che donava gratuitamente, fu interpretato come “millantatore”; come avrebbe potuto condividere questa sapienza uno che avevano visto e conosciuto semplicemente operaio della loro città? Quasi a dire: chi non studia non può leggere e parlare e vivere di Dio. Eppure lui da Dio, vive Dio.
I sogni di Gesù, i desideri umani di Gesù di riabbracciare la “sua” terra, i “suoi” compatrioti naufragano. Cozzano con la “cultura dello scarto”: vattene non sei più dei nostri perché non stai al tuo posto, non stai alle nostre regole, non stai alle regole della nostra religione: tu che sei falegname-operaio entri in sinagoga e parli.
Quante volte mi è accaduto, quante volte ci è capitato di veder crollare i nostri sogni che, ricordo, sono una eminente dimensione biblica per dire l’intuizione nel e del mutarsi della realtà; quante volte la vivace esperienza di annuncio evangelico ci è interrotta per il rifiuto proprio tra i vicini.
Eppure i sogni sono il simbolo grande della libertà di essere testimoni di alternativa. D. Bosco e i suoi sogni…
Paolo apostolo strutturerà tutta la sua esperienza mistica proprio sulla mutevolezza del reale –prima ero adesso sono…- e sul rifiuto di lui e del suo vangelo (cf lettera ai galati), ma con parresia non si fermerà, così come il Signore si meravigliava della loro incredulità…percorreva i villaggi d’intorno, insegnando. Pietro dovrà sognare per comprendere che il vangelo doveva essere annunciato anche ai pagani (cfr at 10).
Gesù è rifiutato dalla solidità della sinagoga. Gesù è rifiutato dalla granitica cultura della paura. Ma lui non si ferma. Da scartato continuerà ad andare di villaggio in villaggio, d’età in età, di storia in storia per scardinare la durezza dei cuori, per sciogliere la solidità delle regole, per far esplodere le granitiche culture della paura (attuale nella non-cultura dei paesi e dei popoli che rifiutano la diversità).
Gesù, Maestro genuino di santità, mostra a chi vuole vedere e ascoltare il necessario coraggio, la necessaria lotta per rimuovere ogni ostacolo per via della salvezza: anche se scartato, proprio perché scartato inizia l’itineranza del vangelo.
Anche se pochi verranno comunque guariti: non interessa mai a Gesù, il numero, la quantità, il clamore mediatico. Solo pochi, ma unici sempre per Gesù: il bene non conosce applausi, bensì qualità di ricezione. La tua fede ti ha salvato, abbiamo sentito domenica scorsa, oggi è Gesù a meravigliarsi della loro incredulità. La fede di una comunità compromessa con le regole, ostacola il bene.
Il pensiero corrotto dagli interessi e dal funzionalismo, soffoca il vangelo. E Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando. Non fermiamoci nelle polemiche, guardiamo intorno dove vive l’umano e lì sempre diremo: libertà.
domenica XIV – anno B
dmc 04.07.2021
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Lo Spirito del Signore è sopra di me:
mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio. (Cf. Lc 4,18)
Alleluia.
Vangelo
Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria.
Dal Vangelo secondo Marco Mc 6,1-6
In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.
Parola del Signore.