Chiamati per partire. Scelti per stare in un viaggio di vita: proprietari solo di un bastone per avere sostegno da qualcosa che è sempre oltre (fuori) le proprie competenze e sicurezze. Chiamati ed amati nella propria (peccatrice) vita per amare peccatori. Portatori nudi, nient’altro, e poveri di ricchezza evangelica: l’umana libertà.
“Siamo portatori di una grande ricchezza, che non dipende da quante cose abbiamo, ma da quello che siamo: dalla vita ricevuta, dal bene che c’è in noi, dalla bellezza insopprimibile di cui Dio ci ha dotati, perché siamo a sua immagine, ognuno di noi è prezioso ai suoi occhi, ognuno di noi è unico e insostituibile nella storia! Così ci guarda Dio, così ci sente Dio”. (p. Francesco)
Mandati a due a due per conoscere nell’altro le stesse identiche fragilità e nel viaggio curarsi vicendevolmente. Nudi di vestiario e nudi di maschere, testimoni di unicità e di unità. Nel viaggio itineranza di vita e di crescita umana.
Gesù chiamò a sé i Dodici, simbolico storico numero per riconoscere la globalità di un popolo, del popolo famiglia umana, in tutte le sue differenti e uniche componenti.
Gesù chiamò a sé i Dodici, non per trattenerli ed assoldarli in una congrega di yes man, ma per mandarli liberi di sperimentare, nel viaggio della fede e della carità, la speranza di costruire le città dell’uomo nella giustizia del regno di dio. “A lottare per un maledetto senso di uguaglianza per la razza umana…tambien herida (anche ferita) Cuba canta…” (g. caccamo).
Non sempre si è pienamente realizzato questo mandato, forse perché subito ci si carica di scorte, contravvenendo e contraddicendo l’ordine né pane, né sacca, né denaro nella cintura ma di calzare sandali e di non portare due tuniche; forse perché nell’altro, il compagno di viaggio, si cerca l’errore e lo si condanna, nascondendo le costitutive e necessarie fragilità per sperimentare la grazia di Dio, convincendosi di essere protagonisti del successo.
Paolo, la settimana scorsa, ci ha ricordato la sua concreta esperienza, facendoci prendere coscienza che l’umanità vale nel suo limite, non nella sua violenza ed arroganza: perché non montassi in superbia per la grandezza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un inviato di satana incaricato di schiaffeggiarmi, perché io non vada in superbia. A causa di questo per ben tre volte ho pregato il Signore che l’allontanasse da me. Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza». Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. Perciò mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è allora che sono forte. (2 corinzi 12, 7-10).
Per il viaggio nient’altro che un bastone un supporto inanimato per animare il viaggio del vangelo, fino agli estremi confini della terra (at 1,8). Libertà di viaggiare, tra le strade dei popoli, per curare le infermità umane. Libertà da ogni faziosa convenzione.
Vangelo in viaggio liberato dalle aule del potere, della convinzione/convenzione; liberato dall’agenda del fare formazione: essendo formati solo all’immagine di colui che ama e guarisce, Cristo ed il suo Spirito. Olio di letizia che cura ogni infermità. Buona domenica.
domenica XV – anno B
dmc 11.07.2021
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Il padre del Signore nostro Gesù Cristo
illumini gli occhi del nostro cuore per farci comprendere
a quale speranza ci ha chiamati. (Cf. Ef 1,17-18)
Alleluia.
Vangelo
Prese a mandarli.
Dal Vangelo secondo Marco Mc 6,7-13
In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.
Parola del Signore.
preghiera per i migranti morti
«Per tutti i migranti e, in particolare, per quanti tra loro hanno perso la vita in mare, naviganti alla ricerca di un futuro di speranza.
Risplenda per loro il tuo volto, o Padre, al di là delle nostre umane appartenenze e la tua benedizione accòmpagni tutti in mezzo ai flutti dell’esistenza terrena verso il porto del tuo Regno.
Al cuore delle loro famiglie, che non avranno mai la certezza di ciò che è successo ai loro cari, Dio sussurri parole di consolazione e conforto.
Lo Spirito Santo aleggi sulle acque, affinché siano fonte di vita e non luogo di sepoltura, e illumini le menti dei governanti perché, mediante leggi giuste e solidali, il Mare Nostrum, per intercessione di san Benedetto, patrono d’Europa, sia ponte tra le sponde della terra, oceano di pace, arco di fratellanza di popoli e culture. Preghiamo».