La Madre Maria come ogni madre umana, come una familiare, come un’intima confidente, entrata in casa, entra nella storia domestica, entra nel quotidiano.
Accorgersi con stupore, con meraviglia che questo potrebbe accadere ad ognuno di noi. A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?
Quale fatto, quale accadimento può risvegliarci dal torpore ideologico per poterci accorgere che Maria, la Madre di Dio, viene a contatto con la mia storia, con la mia fragilità, con la mia sterilità per dirmi del possibile Dio? Due donne ed un unico mistero. Un unico progredire dentro al progetto di Dio. Una sterile anziana ed una vergine giovane a dire l’identico sì. Ed è magnificenza. Dio con noi.
Quale stupore a cogliere il nuovo in loro. Appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo, è la gioia danzante in e di Elisabetta (l’evangelista usa il verbo danzare). Magnifica Dio la mia anima è la gioia danzante di Maria, il nuovo in lei, il grembo gravido di Dio in lei, è stupore, gioia, viaggio, pellegrinaggio, annuncio, condivisione, solidarietà, cura, sostegno…
È evangelizzazione al mondo: grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente ha sovvertito gli schemi dei potenti. Ha manifestato al mondo la concretezza del suo progetto-uomo. Dio incarnato in una donna (cfr galati), è “il dirsi e il darsi di Dio” (von Balthasar) nella donna per l’umanità tutta.
Amiche e Amici ritrovo in questo annuncio di Maria, il suo Magnificat, la forza eversiva “concretissima” (R. Guardini) del mistero dell’incarnazione: l’Eterno, il “logos umanato” (sempre Guardini) ha scelto una giovane per innalzare gli umili.
Guardiamoci attorno, in questo nostro mondo attuale, chi si sente così “incarnato” da provare fino in fondo, li amò fino alla fine (gv 13,1), il desiderio di lottare per ristabilire la giustizia, la verità, la pace, la libertà per l’umanità tutta?
Giovanni, il figlio di Elisabetta e Zaccarìa, innanzitutto ha danzato, ha scoperto la gioia sentire la presenza accanto di chi veramente salva; divenuto poi il Battista ha creduto, ha lottato perché ha saputo entrare nella casa, nella storia degli uomini e donne del suo tempo.
Zaccarìa, da uomo di culto e dell’apparato, non si accorse del nuovo che lo interpellava, concentrato nell’assolvere a delle regole definite e metodiche non seppe sentire la voce di colui per il quale stava proclamando la lode. Uscito dal tempio vide la vita nascere nella sua casa dalla sterilità della moglie.
Maria ha cantato la pienezza di Dio nella sua vita di beatitudine. Anche da lei l’angelo grande entrò e, cosciente di essere stata chiamata a servire lo Spirito di Dio, rese la sua risposta servizio per l’umanità. E per questo ha gioito. E per questo ha danzato correndo in fretta la gioia. Sua e nostra. “Da lei è sorto il Sole di giustizia” (S. Giovanni Damasceno).
E tu, fratello e sorella, di cosa stai gioendo in questo istante? A chi stai donando il tuo tempo (anche di vacanza) perché il tuo corpo danzi la giustizia per l’umanità? Quanto ha bisogno di questa gioia di giustizia il tuo (e mio) impegno?
Quanto ci siamo lasciati assordire dalla bufera del razionalismo, non ascoltando più i bisogni e i desideri dell’altro, perdendo la facoltà dell’ascolto di un saluto che nella fede riconosce nell’altro il cristoforo, il portatore di Dio? A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Maria non rispose con parole all’interrogativo, chi “può dover aspettare Dio” come risposta ad un preparativo, magari anche religiosamente normato? Maria non rispose ma spalancò la magnificenza dell’inaudito: umile serva guardata perché tutto il mondo gioisca della giustizia di Dio.
Maria entrata nella casa portò la gioia. Lascio la porta aperta Dio entra ed esco ad incontrare la sua misericordia. Buona domenica e buon ferragosto.
assunzione della beata vergine maria
dmc 15.08.2021
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Maria è assunta in cielo; esultano le schiere degli angeli.
Alleluia.
Vangelo
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente: ha innalzato gli umili.
Dal Vangelo secondo Luca Lc 1,39-56
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Allora Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
Parola del Signore.