perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi?

Dalla tradizione degli antichi all’attualità del cuore dei viventi. Vivere oggi il vangelo aprendo porte di cuori oltre le norme, oltre le leggi. Il cuore sede volitiva ed intellettiva, secondo l’antico testamento, per cui i profeti chiedono insistentemente di circonciderlo, può essere abitato da volontà di male e da intelligenza criminale, anche se all’esterno si pubblica (social?!) un’immagine patinata di luce: del resto satana non si veste di luce?

Cosa comporta il comportamento esteriore e pubblico se non un’esteriore osservanza per essere riconosciuti da un gruppo che giudica e condanna, che applaude e incensa? Cui prodest scelus is fecit? il delitto l’ha commesso colui al quale esso giova (Seneca).

Eppure i tuoi discepoli non si comportano così: i discepoli nella fede del Risorto, vanno all’essenza della vita che è pura relazione senza i formalismi dell’osservanze. Non interessa commettere azioni che tornino a giovamento di se stessi bensì far uscire da se stessi “tutto l’amore che ho” (Jovanotti). Quello che oggi la psicologia chiama vita eccentrica, quello che la vita spirituale chiama estasi.

Certo per la vita sociale abbiamo bisogno minimamente di regole, ma far derivare ogni umana attività dalle norme stabilite da qualsivoglia divinità (ma scritte dagli uomini, dai maschi generalmente e storicamente) che punisce ogni s-regolatezza questo è troppo! Ogni fondamentalismo, e quanti purtroppo per l’ennesima volta stanno minando tutto il nostro mondo, quello di oggi, quello di adesso: la tradizione degli antichi uccide gli uomini e di più le donne di adesso.

Nessun dio può imporre cosa mangiare, cosa bere, cosa vestire, cosa lavare, chi sgozzare, chi stuprare, chi escludere. Eppure quanti ancora in ogni religione cercano colpe per distruggere ciò che non è “consono” al loro dio. Ma quale dio?

Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me (Mt 25,40): “ci ripresenta tutto il messaggio del Vangelo, suggellando quanto esso afferma sull’uomo e quanto richiede da lui…quando mai, infatti, noi tutti uomini abbiamo dato da mangiare a lui?…secondo quella descrizione, solo all’ultimo giudizio quindi si saprà che ogni uomo era fratello di Cristo, per cui ogni atto d’amore veniva fatto o negato a Cristo” (C. Lubich).

In Cristo, il discepolato, la sequela non è questione di abitudine a condannare l’irregolarità, ma è l’abitudine a servire l’irregolare: chi cade può (deve) essere risollevato.

Non la tradizione a punire, ma la novità a guarire.

Ancora una volta è pasqua, Amiche e Amici, ancora una volta è scelta, ancora una volta è umanizzare l’umano.

Buona domenica.

domenica XXII – anno B

dmc 29.08.2021

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Per sua volontà il Padre ci ha generati per mezzo della parola di verità,

per essere una primizia delle sue creature. (Gc 1,18)

Alleluia.

Vangelo

Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini.

Dal Vangelo secondo Marco Mc 7,1-8.14-15.21-23

In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme.

Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».

Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”. Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».

Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro». E diceva [ai suoi discepoli]: «Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».

Parola del Signore.


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