Discutere su questioni di gestione del potere, sulla spartizione delle poltrone, mentre il Vangelo vivente, Cristo stesso, sta donando fraternità.
Spartizione di poltrone, male antico e radicato nella comunità degli uomini: sia essa ecclesiastica, governativa, politica, internazionale, ludica, sportiva… E Gesù insegna condivisione.
Spartizione di poltrone e carriere accaparrate e titoli onorifici per suscitare una non trascurabile soggezione nel popolo. E Gesù libera, attraverso la sua totale adesione alla umanità sofferente e minima, dalla prevaricazione e dall’assoggettamento: lui si è assoggettato ai e per i poveri.
Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande e Gesù si fa servitore, servendo l’uomo e non servendosi dell’uomo. E lo fa ricominciando sempre ad insegnare, lo disse per la strada, ma non lo ascoltarono. Entra in casa e ricomincia ad insegnare, sempre con gesti e segni concreti: chiama un bambino (nessun escluso dalla partecipazione a Dio) e pone in mezzo (centralità dell’uomo nella fede cristiana in qualsiasi età dell’uomo) e abbraccia (la fede che è carne che tocca la carne).
Gesù, quindi ogni possibile ed eventuale discepolo che vuole conformarsi al suo Signore, prende un bambino e si fece, lui stesso, bambino per godere della fiducia piena del Padre: abbracciandolo mostra come il Padre accoglie lui Figlio, mostra come il Figlio accoglie i piccoli.
Quindi ogni discepolo conformato al suo Maestro si fa accoglienza per i semplici.
Morendo alla superbia si risorge nel servire. Fertilità. Generatività. Complementarietà. Inclusività. Uscendo del carcere di se stessi per accogliere, spalancando porte di pensiero. Trasformando ogni carcere di chiusura in casa di dialogo “colmandola di amore” (card. Van Thuan).
Il resto è discutere per la strada. Il resto è “sterile” ricerca di potere.
Buona domenica
domenica XXV – anno B
dmc 19.09.2021
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Dio ci ha chiamati mediante il Vangelo, per entrare in possesso della gloria
del Signore nostro Gesù Cristo. (Cf. 2Ts 2,14)
Alleluia.
Vangelo
Il Figlio dell’uomo viene consegnato… Se uno vuole essere il primo, sia il servitore di tutti.
Dal Vangelo secondo Marco Mc 9,30-37
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo. Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti». E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato». Parola del Signore.