un bambino

@solechesorge

per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande e Gesù si fa servitore, servendo l’uomo e non servendosi dell’uomo.

E lo fa ricominciando sempre ad insegnare, lo disse per la strada, ma non lo ascoltarono.

Entra in casa e ricomincia ad insegnare, sempre con gesti e segni concreti: chiama un bambino

(nessun escluso dalla partecipazione a Dio)

e pone in mezzo (centralità dell’uomo nella fede cristiana in qualsiasi età̀ dell’uomo)

e abbraccia (la fede che è carne che tocca la carne).

Gesù, quindi ogni possibile ed eventuale discepolo che vuole conformarsi al suo Signore, prende un bambino e si fece, lui stesso, bambino per godere della fiducia piena del Padre: abbracciandolo mostra come il Padre accoglie lui Figlio, mostra come il Figlio accoglie i piccoli.

Quindi ogni discepolo conformato al suo Maestro si fa accoglienza per i semplici.

Morendo alla superbia si risorge nel servire.

Fertilità. Generatività. Complementarietà. Inclusività.

Uscendo del carcere di se stessi per accogliere, spalancando porte di pensiero.

Trasformando ogni carcere di chiusura in casa di dialogo “colmandola di amore” (card. Van Thuan).

cfr Mc 9,30-37

XXV domenica del tempo ordinario

dmc19.09.21


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