Rinnovo. Rinascita. Nuova visione. Io veda di nuovo. Il cieco Bartimèo vedrà.
Ci vuole la fede di un cieco per gridare e gridare ancora più forte la necessità di vedere. Forse che oggi in un mondo malato, molto malato di egoismo ed indifferentismo, non ci rendiamo conto della cecità in cui siamo incappati, della cecità che abbiamo (volontariamente?) acquisito. La vignetta delle tre scimmie forse calza più di quanto possiamo rendercene conto.
Il cieco di Gerico nella sua marginalità sociale –sedeva lungo la strada a mendicare-, meglio dei discepoli intenti alla forma e al presenzialismo del successo, si accorge di una necessità: la sua cecità ha bisogno di essere sanata per poter divenire discepolo di un Rabbunì che insegnando vive la misericordia, che camminando per la strada fa incontrare pace e solidarietà a tutti.
La cecità di Bartimèo non gli impedisce di cercare la giustizia, mentre i molti lo rimproveravano perché tacesse. Bartimèo cieco da non vedente vedrà la giustizia di Dio, la vedrà sulla croce a Gerusalemme. Vedrà la passione che Gesù vivrà per gli ultimi, per i poveri. Lui la vedrà, già da cieco ha saputo chiedere la giustizia urlando: Figlio di Davide, abbi pietà di me!.
Gli apostoli, i discepoli, nonostante seguissero Gesù nel suo cammino verso Gerusalemme, ancora non capivano e non vedevano che il loro Maestro stava dalla parte degli esclusi. Lungo la strada a mendicare invece ci stava un uomo cieco che vedeva. E una volta sanato si metterà alla sequela, seguirà veramente Gesù lungo la strada verso Gerusalemme.
Il gruppo che seguiva Gesù fin dagli inizi aveva (abbiamo) interpretato l’appartenenza come un potere, come un privilegio, come un benessere socio-economico. Cercando di lasciare fuori, ai margini gli indisponenti, gli indisponibili perché, nella “loro” cecità, non potranno vedere mai il successo.
Che io veda di nuovo! Ma il vangelo è il dinamismo della novità, in questo sta l’insegnamento di Gesù ed in questo sta il coraggio di vivere la speranza, vedendo il nuovo possibile nell’abitudinario.
La società sazia di benessere (?), sazia di egoismo ha perduto il suo essere società, cioè comunità che sussiste proprio perché si cura in tutte le sue parti, non lasciandone nessuna lungo la strada. La società perde continuamente il suo essere sociale quando non vuole vedere il nuovo che già ha in grembo: il cammino sinodale…
Il vangelo è agito nella cura di chi è lo scarto di altri, che, per religione, scartano. In Gesù solo c’è la chiamata, la vocazione, unica, vera che include in un mondo di solidarietà: il regno di Dio.
Chiamatelo, il gruppo ecclesiale, consapevole della verità evangelica, obbedisce a questo comando, andando oltre le meschine leggi del perbenismo e della esclusività: Coraggio! Àlzati, ti chiama! La Chiesa si rinnova sempre e solo nel momento decisivo dell’azione. Dicendo, urlando a chi non c’è: Coraggio! Àlzati, ti chiama!
È la visione nuova, il coraggio di aver coraggio di dialogare con il mondo, quello attuale. Gettando via il mantello, che sarebbe servito per raccogliere solo gli spiccioli di una miseria intellettuale, mettendosi alla sequela di chi vuole, per la strada, vedere il mondo di nuovo.
domenica XXX – anno B
dmc 24.10.2021
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte
e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo. (cfr. 2Tm 1,10)
Alleluia.
Vangelo
Rabbunì, che io veda di nuovo!
Dal Vangelo secondo Marco Mc 10,46-52
In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.
Parola del Signore.