Quanti signori, quanti potenti, quanti teatranti, quanti parvenu che, nell’arte dell’illusione, ammaliano generazioni di popoli convincendoli di essere dei salvatori.
E quando si dirà: “Pace e sicurezza”, allora d’improvviso li colpirà la rovina, come le doglie una donna incinta; e nessuno scamperà, Paolo ammoniva nella sua prima lettera i Tessalonicesi (5,3). Troppa pace viene assicurata e votata nelle risoluzioni Onu, ma quanta morte il mondo vive.
Scoprire che la libertà della pace passa solo per la porta stretta di un unico Signore, questo allarma il potere e i falsi dei. Questa è la scelta delle scelte, “quando un uomo smette di scegliere smette di essere uomo”, questa è la scelta che costruisce umanizzazione, passando per la porta stretta di un dio che ha scelto di manifestare il suo essere Dio nella suo essere uomo.
Che cruna d’ago!
Passare dagli idoli all’unico Dio di salvezza. Passare dagli idoli sterili –sono argento e oro, opera delle mani dell’uomo. Hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono, hanno orecchi e non odono, hanno narici e non odorano. Hanno mani e non palpano, hanno piedi e non camminano; dalla gola non emettono suoni. Sia come loro chi li fabbrica e chiunque in essi confida (sal 114,4-8)- all’unico Signore che genera vita, ci parla, ci guarda, ci ascolta, ci tocca, cammina con noi…
Abramo passò dagli idoli all’unico Dio. L’ebbe fatto Abramo e, per tale ragione, da millenni lo veneriamo come capostipite della fede cosciente, libera, adulta, determinata, fiduciale, filiale, pellegrina, generativa, ma tant’è che pervicacemente continuiamo a costruirci idoli. Abramo passò e si fece discepolo dell’Unico.
Forse peggio senza costruirli gli idoli li adoriamo. Finanza e video giochi, corruzione e mito del benessere, politica clientelare e “amori criminali”, religiosità cosificata e identità di gruppo. Consumismo e riciclo. Radicalizzazione e fondamentalismo. Protezione dell’ambiente e scarti umani.
Sacrifichiamo all’ideologie la singola persona. Vale più un sacchetto di spazzatura differenziata (controllata ad hoc) che la vita della persona che lo produce. Anzi vale più delle persone che non lo produrranno mai: quattordici milioni di minori afgani alla morte di fame!
“Se questo è un uomo” si chiedeva Primo Levi. Gli idoli delle genti… deturpano il volto di Dio che sceglie di amare l’uomo e viceversa dell’uomo che sceglie di amare Dio.
Il regno di Dio come concretezza di una realtà storica, attualizzata nel credere in Gesù che ama indissolubilmente e Dio Padre e l’uomo. “Regno significa un’azione potente di Dio che viene incontro all’uomo con i suoi problemi, con le sue sofferenze. E quando Dio compie questo intervento in favore dell’uomo, lo fa in maniera sovrabbondante, superando le nostre speranze e le nostre attese, tanto che ad un certo punto il Regno si può identificare a buon diritto con Gesù stesso che è la manifestazione piena della tenerezza di Dio nei confronti dell’umanità.” (A. Savone)
Amerai, futuro per vivere il regno. Adesso.
Buona domenica.
domenica XXXI – anno B
dmc 31.10.2021
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui. (Gv 14,23)
Alleluia.
Vangelo
Amerai il Signore tuo Dio. Amerai il prossimo tuo.
Dal Vangelo secondo Marco Mc 12,28b-34
In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.
Parola del Signore.