Ci saranno giorni futuri eterni, ma ci sono quei giorni in cui il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte, sono i giorni di chi vive l’esasperazione della negazione della dignità. Il non-umano ha il sopravvento sull’umano.
Mi trovo in Africa per un breve periodo, abito in una banlieu, un’esperienza che attendevo da tanti anni, letta negli articoli e nei libri, sentita raccontare da testimoni oculari (A. Zanotelli ad esempio), vista nei programmi televisivi, mai vissuta personalmente. Ebbene starci dentro assicuro che è uno shock. Miasmi, rumori eccessivi, polvere ed acquitrini, miserie e sfruttamento, separatezza sociale, traffico indescrivibile, truffe, corruzione, smog irrespirabile e l’Atlantico scuro (quasi marrone), malnutrizione e obesità femminile, lavoro minorile (già dai 5/6 anni), stigma per la disabilità: insomma forse si tratta proprio di non-umano.
Un senso vomitevole di impotenza mi assale. Trovarmi unico bianco immerso in alcuni milioni di persone che mi “vedono” come diverso, confesso, un cerco imbarazzo me lo provoca. Tutto è sottosopra. La fede è provata, messa a dura prova. Dov’è Signore il tuo regno?
Facile dai pulpiti dell’occidente, splendidi e lussuosi nelle loro liturgie, predicare la condivisione con il povero, meno facile è avere il povero accanto a te che ti “predica” lui la sua indigenza. Ma se allora è tutto sottosopra, tutto capovolto come il nostro Dio in Gesù, forse non siamo noi occidentali ad avere oscurato, nei nostri giorni del liberismo con più alcun limite (consiglio la lettura di un articolo di Avvenire sulle vendite scontate di bambini nati da utero in affitto, https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/black-friday-bebe-sul-banco), il sole, la luna e le stelle?
Forse non abbiamo perso quella fides quae (bene argomenta Piè-Ninot nella sua “la teologia fondamentale”) che ci domanda una operatività della carità che dia speranza al mondo di oggi liberandolo concretamente dal buio dell’oppressione fideistica? Forse non abbiamo perso quella capacità libera di renderci conto che i tempi del quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina sono i tempi dell’ egli è vicino, è alle porte?
“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi” (M. Proust). Ecco il punto fondamentale, avere nuovi occhi per vedere la presenza di Dio nella miseria che hai davanti a te. Nessuno sa chi sei, sei un nulla: senza privilegi, senza raccomandazioni, senza posizioni sociali di riguardo, senza titoli, senza… e prendi coscienza (forse) che il tuo essere uomo tra gli uomini ti rende responsabile di speranza.
Appunto comprendere che con il sole oscurato (concretamente dall’inquinamento ambientale) non manca la possibilità di entrare in relazione con questa umanità abbandonata e, toccandola, offrirle un sorriso di speranza. “Dappertutto seminò pace e camminò accanto ai poveri, agli abbandonati, ai malati, agli scartati, agli ultimi” (Fratelli tutti).
Il Figlio dell’uomo viene sulle nubi. Sì viene. Viene ogni qualvolta un uomo ed una donna diradano, con l’impegno concreto, quelle nubi che la supremazia pensa di poter gestire negando alla famiglia umana il volto dell’Onnipotente. L’uomo. Cristo Signore.
Buona domenica.
domenica XXXIII – anno B
dmc 14.11.2021
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di comparire
davanti al Figlio dell’uomo. (Lc 21,36)
Alleluia.
Vangelo
Il Figlio dell’uomo radunerà i suoi eletti dai quattro venti.
Dal Vangelo secondo Marco Mc 13,24-32
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«In quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo.
Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte.
In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre».
Parola del Signore.