risollevatevi e alzate il capo perché la vostra liberazione è vicina

La speranza oltre l’attesa, La speranza oltre l’aspettativa. La speranza dimensione libera dell’umanità responsabile. La liberazione è vicina a sottolineare la prossimità interiore delle scelte di risollevamento. Dal cuore dell’uomo la spinta all’azione di liberazione per l’umanità. Ciò che il cuore di Dio ha operato nel cuore dell’uomo Gesù: la liberazione dai legacci dell’egoistico odio. Azione per testimoniare la speranza.

“Anche quest’anno le sue luci saranno sommesse per le conseguenze della pandemia, che ancora pesa sul nostro tempo. A maggior ragione, siamo chiamati a interrogarci e a non perdere la speranza. La festa della Nascita di Cristo non è una stonatura rispetto alla prova che stiamo vivendo, perché è per eccellenza la festa della compassione, la festa della tenerezza. La sua bellezza è umile e piena di calore umano. La bellezza del Natale traspare nella condivisione di piccoli gesti di amore concreto. Non è alienante, non è superficiale, non è evasiva; al contrario, allarga il cuore, lo apre alla gratuità – la gratuità, parola che gli artisti possono capire bene! -, al dono di sé, e può generare anche dinamiche culturali, sociali ed educative.” (p. Francesco 22.11.2021).

Pandemia, crisi, svuotamento di senso, chiese vuote… la diabolica tentazione di abbandonare per paura, per stanchezza, per svogliatezza coinvolge molti tra noi. Non comprendiamo più questo tempo. Cosa compresero gli apostoli dopo il fallimento sulla croce di Gesù? Che fu vittoria. Cosa compresero gli apostoli dopo la distruzione del tempio di Gerusalemme, il luogo dove ogni giorno salivano per pregare? Che fu scoprire che Dio stava dentro di loro e non in un luogo “vietato” ai diversi.

Quando cominceranno ad accadere queste cose, e quante nella vicenda umana ne sono accadute, risollevatevi ed alzate il capo: l’incitazione di Gesù a prendere l’iniziativa di riconquista del senso della vita e della realtà aiuta a ben comprendere quanto la fede, in lui Verbo incarnato, sia coraggio dei forti e non minchiaggine dei deboli.

Accadimenti luttuosi senza soluzione di continuità si dipanano nelle epoche e nelle vite di ogni creatura, ma state attenti e solo allora vedranno il Figlio dell’uomo venire: il Dio veniente che, sempre vegliando lui su noi addormentati –così non siete stati capaci di vegliare un’ora sola con me? (Mt 26,40)-, dona nella gratuità dell’amore e del servizio il fine della storia.

Non sono le catastrofi naturali e le guerre a condizionare le scelte di libertà. Il fine della storia è che la storia in Cristo non ha una fine. È la gratuità dell’amare che spalanca l’infinito. Profumo di eterno. L’impegno concreto, una volta decontaminato da dissipazioni e ubriachezze, a servire il fratello prossimo, dissipa l’odio e costruisce umanizzazione. “Per tuo dono, o Padre, la ricerca sincera della pace estingue le contese, l’amore vince l’odio e la vendetta è disarmata dal perdono” (preg. eucar. riconciliazione 2), è dono di Dio l’essere umani.

Disintossicati dalle ubriachezze stordenti dell’onnipotenza social, tutti convinti di poter modificare il reale a colpi di clic, accorgersi del tempo come ambiente unico e determinante dell’agire concretamente, per il bene della famiglia umana. Il giorno -ambito del presente della vita- non vi piombi addosso all’improvviso, Gesù Signore del tempo e della storia ci ammonisce sulla coscientizzazione delle responsabilità: è un piombo pesante, che soffoca il cuore, vivere nella passività. Invece Gesù Signore è liberazione. Invece gesù Signore che viene, ci mostra che alzare il capo serve per vedere la soluzione ai mali della società.

Siamo all’inizio di un nuovo percorso di socializzazione. Siamo all’inizio di un nuovo anno di fede che offre, agli uomini di buona volontà, il coraggio di alzare lo sguardo e vedere già il germoglio che spunta nella primavera dell’amore.

Pregando nel segreto per manifestare nel presente il bene di Dio. La prossimità.

I domenica di avvento – anno C

dmc 28.11.2021

Alleluia, alleluia.
Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza. (Sal 84,8)
Alleluia.

Vangelo
La vostra liberazione è vicina.

Dal Vangelo secondo Luca Lc 21,25-28.34-36
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria.
Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.
State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».
Parola del Signore.


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