nel deserto … giovanni

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Nel deserto, dove l’uomo cerca il suo fine. Nel deserto dove l’essere esodico (S. Fausti) trova il suo fine solo nella prospettiva di futuro. Perdonando il passato aprendosi a cammini permanentemente presenti, l’oggi della fede, per l’oltre dell’infinito amare. Prospettiva di futuro.

Giovanni vive e predica nel deserto, per ribaltare a se stesso e ai cercatori di Dio l’immagine preconcetta ed alterata di Dio. Nel deserto si apriranno le vie nuove (Isaia) per far percorrere cammini di libertà e non saranno (sono) le strade costruite e sbarrate dall’uomo. Ci si fermi nella mente quanto le strade, costruite appunto dalla “civiltà”, siano per la morte invece che per la salvezza. Salvezza che l’umanità in fuga dalla miseria precorre.

Dal Vangelo secondo Luca Lc 3,1-6

Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetràrca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetràrca dell’Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetràrca dell’Abilène, sotto i sommi sacerdoti Anna e Càifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccarìa, nel deserto.

Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaìa:

«Voce di uno che grida nel deserto:

Preparate la via del Signore,

raddrizzate i suoi sentieri!

Ogni burrone sarà riempito,

ogni monte e ogni colle sarà abbassato;

le vie tortuose diverranno diritte

e quelle impervie, spianate.

Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!».

domenica II avvento

dmc 05.12.2

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