contrapposizione ancestrale
incomunicabilità ontologica tra
il divino cielo e
il terrestre uomini
le teologie vogliono mantenere le distanze
dio assoluto è (se c’è) nell’iperuranio
al di là di ogni umana aspettativa
al di sopra di ogni umano incontro
l’umano è (se vive) nella melma del peccato
al di sotto di ogni prospettiva gioiosa
al di qua di ogni possibile dignità
ma l’autorità di Gesù
facendosi “verbo rimpiccolito” (s. Benedetto)
incarna l’uomo in Dio
gli spazi delle teologie sono infranti
la donna partorisce la vita
Dio abita il volto dell’umana fragilità
santa lucia
dmc lunedì 13.12.2021
Dal Vangelo secondo Matteo Mt 21,23-27
In quel tempo, Gesù entrò nel tempio e, mentre insegnava, gli si avvicinarono i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo e dissero: «Con quale autorità fai queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?».
Gesù rispose loro: «Anch’io vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, anch’io vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?».
Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, ci risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”. Se diciamo: “Dagli uomini”, abbiamo paura della folla, perché tutti considerano Giovanni un profeta».
Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo». Allora anch’egli disse loro: «Neanch’io vi dico con quale autorità faccio queste cose».