Conoscenza tattile (S. Fausti), andando senza indugio, in fretta, fidandosi di una Parola. Sono i poveri di spirito (Mt 5,3) beati che come vasi vergini sono pronti a sperimentare il nuovo che avanza. Sempre. Sono i pastori, vuoti di ogni pregiudizio culturale e religioso. Vivono nel vegliare le loro veglie, cioè pronti nell’attesa, sempre e ovunque, che qualcosa o qualcuno accada oltre il presente: accolgono le voci dell’angelo, accolgono la novità del mistero, senza se e senza ma. Accolgono lo Spirito di Dio.
“Che cosa vuol dire? Lo spirito, secondo la Bibbia, è il soffio della vita che Dio ha comunicato ad Adamo; è la nostra dimensione più intima, diciamo la dimensione spirituale, la più intima, quella che ci rende persone umane, il nucleo profondo del nostro essere. Allora i “poveri in spirito” sono coloro che sono e si sentono poveri, mendicanti, nell’intimo del loro essere. Gesù li proclama beati, perché ad essi appartiene il Regno dei cieli” (p. Francesco udienza generale 05.02.2020).
E quindi, spogliandosi di ogni armatura protettiva e difensiva e avversiva, i pastori semplicemente vanno a vedere la Parola che è stata partorita per loro. «L’umiltà è la capacità di saper abitare senza disperazione, con realismo, gioia e speranza, la nostra umanità, questa umanità amata e benedetta dal Signore. L’umiltà è comprendere che non dobbiamo vergognarci della nostra fragilità» (p. Francesco alla curia romana 23.12.2021).
Conoscenza tattile trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia e bastò a loro per la consapevolezza di essere stati presentati al cospetto del mistero dei misteri: Dio si è fatto uomo, si è incarnato nel seno della vergine Maria (credo). Senza sovrastrutture religiose, i biblisti dell’epoca lo sapevano che il Messia sarebbe (condizionale d’obbligo, perché siamo noi che poniamo la condizione a Dio di esserci o non esserci nella nostra vita) dovuto nascere a Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta (Mt 2,5), ma tant’è che non si scomodarono in fretta senza indugi così come fecero i pastori.
A loro è stato rivelato il mistero nascosto alle precedenti generazioni da secoli (cfr Ef 3); loro si scomodarono e videro. Io, tu, noi ci scomodiamo per vedere Dio? Un bambino giacente in una mangiatoia il segno di Dio tra noi. In una casa povera la ricchezza di Dio. Riveliamo al mondo, nelle case dei fratelli, tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori, cioè ci facciamo annunciatori che la gloria di Dio è la vita che nasce e che viene conservata nel cuore degli umili, dei miti perché fruttifichi semi di pace? “La casa è il luogo in cui si impara a condividere il nascere e il morire, la gioia e il dolore; a distinguere il bene dal male, ad ascoltare e a perdonare; in una parola, si impara ad amare. E attraverso la mediazione della famiglia come Chiesa domestica la Chiesa diventa famiglia di Dio, una casa di famiglia e delle famiglie”. (p. O. Svanera)
“Ogni dialogo sincero, pur non privo di una giusta e positiva dialettica, esige sempre una fiducia di base tra gli interlocutori. Di questa fiducia reciproca dobbiamo tornare a riappropriarci!” (p. Francesco LV gm della pace). Annuciamo la libertà della povertà di Dio, in dialogo con l’umana unica famiglia.
Buon anno Amici ed Amiche. Parleremo di Dio. Come i pastori. Bene diremo degli uomini.
maria ss. madre di dio
dmc 01.01.2022
Alleluia, alleluia.
Molte volte e in diversi modi nei tempi antichi
Dio ha parlato ai padri per mezzo dei profeti,
ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio. (Eb 1,1-2)
Alleluia.
Vangelo
I pastori trovarono Maria e Giuseppe e il bambino. Dopo otto giorni gli fu messo nome Gesù.
Dal Vangelo secondo Luca Lc 2,16-21
In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.
Parola del Signore.